Update: Fabrizio Corona, raggiunto telefonicamente dall’Adnkronos, smentisce la sua partecipazione alla fiction: “È assolutamente una bufala, non c’è proprio nessuna fiction e io non ho dato alcuna adesione”.
Fabrizio Corona ne ha combinata un’altra o quasi. L’ex “re dei paparazzi”, deciso ad intraprendere sempre più seriamente la carriera d’attore, potrebbe a indossare a breve la divisa di tenente dei carabinieri nella fiction Una vita spezzata. La miniserie - che ripercorrerà la storia di Graziella Mansi, la bambina di appena 8 anni, rapita, stuprata, e bruciata viva da un branco di cinque giovani aguzzini ad Andria nel 2000 – è ancora in fase di pre-produzione, ma ha già creato, proprio per la presenza di Corona, parecchi malumori.
Il sindacato indipendente di Polizia Coisp non ci sta, infatti, a vedere il bel Fabrizio vestire i panni di un tutore dell’ordine. In un comunicato, il segretario generale del sindacato Fabrizio Maccari spiega:
“Siamo certi che si tratta soltanto di una boutade natalizia, di un pesce d’aprile decisamente fuori stagione: in ogni caso annunciamo fin da ora il boicottaggio di quella rete televisiva che dovesse mandare in onda una fiction televisiva con protagonista il signor Fabrizio Corona, indegnamente nei panni di un Carabiniere. So bene che intervenire su questa vicenda realizza l’obiettivo degli organizzatori di questa balorda iniziativa, e cioè che se ne parli. Eppure risulta impossibile contenere l’indignazione di tutti gli uomini e le donne delle forze dell’ordine, che sono offesi e nauseati dal continuo svilimento mediatico di un lavoro difficile, faticoso, pericoloso, mai adeguatamente ripagato.”
Dichiarazioni forti quelle di Maccari, che proseguono parlando di atto intollerabile di vilipendio.
“Quanto sono lontani i tempi in cui Massimo Ranieri interpretava Salvo D’Acquisto, emozionando l’Italia intera e richiamando ognuno alla difesa dei valori fondanti del nostro Paese: la solidarietà, la giustizia, la democrazia. Oggi si pensa di sostituire l’eroismo di Salvo D’Acquisto con il fascino scapestrato di un Fabrizio Corona qualunque: un personaggio senza altro merito se non quello di sapersi muovere in maniera spregiudicata nei sottoscala del successo, e di essersi costruito un curriculum criminale di tutto rispetto, se si considerano le sue condanne per reati che vanno dall’estorsione alle frodi fiscali, dalla corruzione al possesso di armi rubate e banconote false. Insomma, mettere una divisa addosso a questo personaggio, fosse anche per una festa di carnevale, sarebbe un atto di gravissimo e intollerabile vilipendio. L’autore di questa assurda sparata dovrebbe chiedere scusa alle Forze dell’Ordine, anche per il solo fatto di averla concepita”
Se tutto ciò non bastasse, ad inquietare ulteriormente la situazione il fatto che la fiction, prodotta ed ideata dal cantante neomelodico Enzo Di Napoli, non ha al momento alcuna autorizzazione da parte della famiglia Mansi. Già lo scorso mese di settembre, l’avvocato Lucia Ieva, che assiste la famiglia insieme a Giangregorio De Pascalis, dichiarava:
“I coniugi Mansi sono stati contattati da una persona a cui hanno solo raccontato la storia della loro bambina, ma non hanno autorizzato alcun film. Ora valuteremo il da farsi”.
In barba alle polemiche il produttore Di Napoli, fondatore anche della Ailap, un’associazione di lotta alla pedofilia, si appresta in queste settimane a concludere gli accordi con istituzioni ed enti locali, e avrebbe già preso contatti con Mediaset per una eventuale messa in onda su Canale5.
1. Schattol89 ha scritto:
3 gennaio 2012 alle 17:45