28
dicembre

MILENA GABANELLI: MAI RICEVUTO CENSURE PER REPORT. IN CANTIERE IDEE PER RIDURRE LA DURATA DEI SERVIZI

Report- Milena Gabanelli

Miglior ciclo di sempre quello di Report che Milena Gabanelli si è appena lasciata alle spalle. Dopo quattordici anni di successi di nicchia, finalmente per la giornalista di Raitre è arrivata la stagione della soddisfazione più alta: poter vantare il trionfo anche nella classifica stilata dall’Auditel, spesso pillola amara del giorno dopo.

Rimane coi piedi per terra però la schiva conduttrice, poco incline alle celebrazioni del suo prodotto e al narcisismo che può spostare il baricentro dell’attenzione dal prodotto alla persona. Sulle pagine di Vero Tv commenta così i dati recenti del suo programma fino al record nella puntata legata alla vicenda di Don Verzé:

“L’interesse della gente per i temi d’attualità c’è sempre stato. Nel caso del San Raffaele la cronaca rende l’argomento certamente ‘appetitoso’, ma la prima serata l’abbiamo vinta perché eravamo quanto di meglio andasse in onda quella domenica. Siamo stati ripagati di un lunghissimo e faticosissimo lavoro. E l’autore dell’inchiesta, Alberto Nerazzini (qui la sua intervista a Tv Talk), è un vero fuoriclasse”.

Pur essendo contenta dello spazio che è riuscita a ritagliarsi nel nuovo mondo dell’approfondimento, la Gabanelli non dimentica e pensa a qualche miglioramento per la sua trasmissione:

“Il bilancio è ottimo, visti i risultati. Quello che vorrei cambiare è la durata: riempire cento minuti di soli filmati, senza chiacchiere, è un massacro”.

Sulla Rai e sulla prospettiva di approdare al ‘paradiso dell’informazione’ del terzo polo televisivo, alias La 7, le sue idee sono chiare:

“La tutela legale era un pretesto così evidente che non ha bisogno di commenti. Nessun programma d’inchiesta potrà mai andare in onda se la responsabilità viene interamente scaricata sugli autori. [...] Posso dire che in Rai nessuno mi ha mai censurato nulla… Certo bisogna reggere le pressioni e i mal di pancia, ma credo che questo problema si trovi ovunque. Con una differenza: la Rai fa servizio pubblico e quindi dovrebbe sentire un pochino meno le pressioni degli inserzionisti”.

Passaggio non in programma dunque e il progetto di tornare in primavera come obiettivo primario. Intanto nel mezzo del periglioso cammino per arrivare a confezionare le nuove puntate l’austera Milena si gode la sua quotidianità fatta di normalità e di vita da telespettatrice, sia di prodotti che segue con piacere sia di quelli che al contrario non apprezza ma che guarda per sadica morbosità. Chissà a quali, in particolare, si riferisce?

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5 Commenti dei lettori »

1. Giuseppe ha scritto:

28 dicembre 2011 alle 06:13

Condivisibile l’idea di ridurre un po’ (un quarto d’ora sarebbe sufficiente) la durata del programma, nella speranza che non si esageri e che a qualcuno non venga in mente proprio di ridurre i servizi e aumentare le chiacchiere. Da sottolineare l’affermazione che nel servizio pubblico si sentono un pochino meno le pressioni degli inserzionisti e che Report non abbia mai subito censure.



2. MisterGrr ha scritto:

28 dicembre 2011 alle 10:45

Sono d’accordo con l’idea della riduzione del programma, ma poco eh, mi raccomando: quei 15-20 minuti bastano per permettere allo spettatore di conservare l’attenzione sul programma, purtroppo alla lunga risulta un po’ pesante.



3. STE ha scritto:

28 dicembre 2011 alle 13:34

io ho inteso che Milena voglia modificare la durata delle inchieste e non del programma in sè



4. Cristian Tracà ha scritto:

28 dicembre 2011 alle 14:00

STE
non mi sembra che qualcuno abbia detto qualcosa di diverso



5. vicky ha scritto:

28 dicembre 2011 alle 17:48

Io spero di cuore che le inchieste vadano in ogni direzione,sia destra che sinistra,così potrei guardarla con più rispetto



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