Era inevitabile che, come ogni anno nel periodo natalizio, la tv venisse invasa dalle star del cinepanettone: il veterano Christian De Sica in testa, tallonato di buon grado da Leonardo Pieraccioni e rispettivi soci, invadono il tubo catodico ad ogni angolo per ricordare al pubblico di memoria corta che al cinema li aspetta il solito pacco del cinepanettone.
Non che agli italiani servisse un promemoria: il film di Natale è sempre lì, fa parte dei riti natalizi, esce nelle sale a metà dicembre e la sceneggiatura è sempre più o meno uguale a quella dell’anno prima. Quindi, salvo che per presentare l’ultima new entry del cast, sono pochi i motivi validi che ne giustifichino la processione per ogni genere di salotto tv. Anche perché, dati alla mano, la comparsata promozionale di cinque minuti in cui la star vorrebbe dare il meglio di sé, ormai non giova granchè agli incassi della pellicola.
I primi responsi dal botteghino sono a dir poco devastanti per i due cinepanettoni in sala: nei primi due giorni di programmazione sono solo 923.000 gli Euro incassati da E’ arrivata la Felicità di Pieraccioni, e 911.000 quelli di Vacanze di Natale a Cortina con Christian De Sica, entrambi battuti da Il Gatto con gli Stivali (1.133.000 Euro) ma soprattutto più che doppiati dal secondo capitolo di Sherlock Holmes – Gioco di ombre, arrivato a 2.071.000 Euro. Una sconfitta sonora e impensabile fino a pochi anni fa.
Lo scorso anno, Natale in Sudafrica dopo due giorni sfiorava già il milione e mezzo. Negli ultimi sette giorni De Sica ha pellegrinato senza sosta in tv: da Giletti ad Amici, passando per Kalispera per finire oggi da Licia Colò, senza che questo abbia influito positivamente sugli incassi del suo film. E cosa dire di Pieraccioni (ieri sera ai Soliti Ignoti, prima a Kalispera) e dei suoi film programmati a ruota libera su Canale 5 nelle ultime due settimane?
Se la débacle del cinepanettone venisse confermata arriverebbe in contemporanea alla crisi del Grande Fratello, altro discusso e discutibile simbolo della tv degli anni duemila: si tratta di una straordinaria coincidenza o i gusti del pubblico stanno virando in maniera decisa verso altri generi? La crisi di ascolti e di incassi oltre che quella della politica, sta dando un verdetto chiaro: gli italiani vogliono aria nuova.
1. WHITE-difensore-di-vieniviaconme ha scritto:
18 dicembre 2011 alle 13:33