di Alessandro Pizzo
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Premessa d’obbligo: mio padre è un Professore Universitario a Lecce ed in casa, fin da piccolo, ho respirato la sua passione sfrenata per il personaggio di Giuseppe Garibaldi. Una passione che coltiva tutt’oggi e con la quale ci ha trasmesso uno spiccato interesse anche per gli eredi. Il giorno che partì l’isola dei Famosi ci si mise all’ascolto spinti dalla curiosità di conoscere Walter Garibaldi e reperire più notizie possibili sul suo conto. Ebbene, molto stupito, appresi di avere davanti un ragazzo serio con un curriculum non indifferente. Impressioni positive confermatesi dopo la sua permanenza sull’Isola.
Sul sito Rai si parlava dell’ultima trasmissione da lui creata per Rai Extra “Una Poltrona Per Due”. Spinto dalla curiosità ne volli sapere di più e… ne rimasi folgorato! Una sorta di Muppet Show fatto da attori in carne ed ossa; l’idea è semplice: c’è un ospite che interviene per 15/20 minuti, durante i quali anzichè trovarsi, come linguaggio odierno impone, attaccato e dileggiato, viene completamente rincoglionito da salamelecchi eccessivi, fuori di luogo e geniali nel loro essere sfacciatamente ruffiani. Il meccanismo è ripetere come un mantra quello che il vip ignaro pensa di se stesso, enfatizzandolo senza limiti di sorta e senza temere di superare il comune senso del ridicolo.
L’effetto è dirompente, impossibile rimanere seri di fronte a tanta rara sfacciataggine. Ed ecco che per magia Solange è ispiratore di David Bowie, Lele Mora un esempio per le generazioni odierne, Viola Valentino una rara interprete, Lilian Ramos (?) una completa show girl, la Pampanini migliore della Loren che acquista gli Oscar come fossero in vendita al Supermercato, Milly D’Abbraccio una ragazza pura e via di questo passo con altre amenità impensabili e folli. Il tutto affrontato attraverso il racconto di sei scellerati opinionisti che ricostruiscono le carriere di chi hanno davanti con l’approccio del fan più sfegatato, quindi abolendo ogni possibile riferimento alla realtà.
C’è il visagista molto effeminato che di fronte a qualunque forma umana (Leone Di Lernia e il Mago Otelma) inizia uno sproloquio dei più assurdi mai ascoltati per valorizzarne la bellezza esteriore a pari passo di quella interiore. C’è la figlia del popolo (ecco il perché Garibaldi abbia ribattezzato così la ragazza di Ladispoli) che percepisce tutti come dei miti assoluti e veracemente si relaziona a loro raccontando episodi di vita personale degni della miglior commedia cinica anni settanta (Balestra reagisce pietrificandosi). Micidiale poi la bionda sociologa Valentina Maggio che blatera a vanvera utilizzando vocaboli obsoleti per non dire nulla ma trovare l’approvazione in chi l’ascolta (Fernando Vitale il pornoattore dipinto come sulla via di Damasco annuisce e le da ragione non comprendendo assolutamente niente…).
La galleria degli orrori continua con una sedicente esperta il cui intervento è teso ad invitare l’ospite a non bere e ad evitare di mangiare e concludono una ragazza snob biografa che riassume le prodezze di chi siede in poltrona (gli artisti italiani all’estero, se la stiamo a sentire, sono molto più rispettati) ed un sondaggista vecchio e sporco (a mio parere il personaggio meno riuscito non brillando in originalità).
Ne sono stato folgorato, rapito e succede ancor oggi, con alcuni amici rivediamo dei momenti imperdibili di elevata ed intelligente e non scurrile comicità. “Una Poltrona Per Due”, però, ha avuto l’unico problema di andare su una rete digitale Rai Extra (per carità sempre di Rai si tratta) e non nella seconda serata di Rai 2, altrimenti si sarebbe gridato al miracolo.
Certo, questa follia prodotta da Adriano Aragozzini (lo Squalo di Chiambretti e l’organizzatore di Sanremo in epoca jurassica) ha anche le sue pecche: indecente la regia, brutta la scenografia, pochissimi i mezzi a disposizione però mi ha riconciliato con il piccolo schermo. Gustatevela piano piano ascoltando con attenzione ogni singola parola spesa e fissando la vostra concentrazione sulle facce “felici” dei Vip. Trovo sia un peccato che tanta audacia non abbia scovato dirigenti pronti ad afferrarla.
1. ANTONIO1972 ha scritto:
6 novembre 2011 alle 07:59