24
ottobre

LEGA PRO: ROTOCALCO CALCISTICO AVULSO DA ISTERISMI

Paolo Tramezzani

di Federico Riccardi

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Nel sottobosco del digitale e del tanto vituperato servizio pubblico, il lunedi su Rai Sport 1 va in onda Lega Pro, una rubrica che si occupa della disastrata serie minore calcistica, presentata nel corso degli anni da un cospicuo numero di conduttori: prima Tommaso Mecarozzi, poi Luca Bindi, pisano de Pisa trasferito alla sede Rai di Bolzano, ed infine Armando Palanza, che però da due puntate sembra sparito nel nulla per lasciare spazio a Luca Pisinicca. Accanto a loro, l’opinionista di riferimento rimane lui, l’immarcescibile Paolo Tramezzani, ex onesto randellatore sui campi di A, B e C (quando ancora era la serie C…) ed ora Direttore Tecnico nella società sportiva dilettantistica Basiglio Milano 3 Calcio.

Perchè parlarne? In onda da uno studio virtuale, la trasmissione sportiva è l’esempio di una televisione pacata e non urlata, che si contrappone alle più rumorose trasmissioni del genere: viene in mente soprattutto la caciara da bar sport del Controcampo dei tempi d’oro, o l’atmosfera da sovrapposizione continua di numerosi personaggi dell’attuale Domenica Sportiva dell’ “illuminata” Paola Ferrari. Certo, occorre fare le dovute proporzioni, ma Lega Pro si contraddistingue per essere un esemplare di rotocalco calcistico rilassato, cronachistico, avulso da isterismi; una giusta alternanza di servizi dalle diverse sedi regionali e di commenti. Uno spaccato su un’Italia “minore” che corre appresso ad un pallone e che non manca di far sentire la sua passione.

Non mancano però alcuni difetti: a tratti l’atmosfera risulta davvero troppo pacata, la mancanza di ritmo endemica, e il sussurrare dei protagonisti in studio: che le aperture indefinite dello studio virtuale attutiscano il passaggio delle onde sonore? L’indulgenza regna sovrana: non viene mai mossa nessuna critica, l’80% delle squadre gioca un buon calcio, le squadre languono nel fondo della classifica ma “sono comunque in crescita” e il loro mister “sta facendo un buon lavoro”; tutti i team con un po’ di applicazione possono considerarsi in corsa per i play off. Ora, il cattivismo ad ogni costo non è appropriato, ma il coefficiente di assoluzioni in questa trasmissione è altissimo.

Non occorre neanche trascurare che praticamente tutte sono “piazze importanti”. Ma in fondo, è giusto così. Nell’esasperazione del calcio moderno, un atteggiamento comprensivo e bonario può servire a stemperare gli animi e restituire al calcio la sua vera dimensione di sport. E in fondo, la trasmissione, pur nella sua pacatezza un po’ sonnolenta, scorre dolcemente fino al posticipo serale della Lega Pro alle 20:45 (ebbene sì), e la professionalità di ciascuno dei protagonisti del programma è indubbia. Protagonisti che emergono un po’ come i rassicuranti amici del lunedì sera: loro sono sempre lì, calmi e tranquilli, che siedono sulla riva del fiume a osservare il fluire della stagione calcistica senza alcun turbamento. Ce ne fossero.



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1 Commento dei lettori »

1. MisterGrr ha scritto:

24 ottobre 2011 alle 15:51

articolo molto interessante! :)



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