Dopo gli scontri di ieri che hanno messo la Capitale a ferro e fuoco, è il giorno dei bilanci e della caccia al colpevole per i salotti pomeridiani di Rai1 e Canale 5. L’Arena di Massimo Giletti apre con un lungo monologo del conduttore che in sostanza sentenzia ‘non fatevi rubare i sogni dai violenti‘. A Domenica Cinque si vagliano i fatti alla ricerca dei responsabili, con le voci tra gli altri di Paolo Liguori, Daniela Santanchè e Vittorio Feltri.
E mentre ci si chiede se i disturbatori del corteo saranno puniti a dovere, se sono state effettivamente prese tutte le precauzioni del caso e se non fosse necessario un intervento più duro da parte delle forze dell’ordine, ecco che il disturbatore per eccellenza del piccolo schermo fa la sua comparsa. E’ Gabriele Paolini che sovrasta la voce di Carlo Melina, il giornalista di Matrix che in collegamento da Roma dovrebbe dare la sua testimonianza della guerriglia tra Carabinieri e manifestanti.
Inutile dire che qualsiasi tentativo di tenere Paolini alla larga dalla telecamera è vano: il noto personaggio riesce a far sentire la sua voce urlando e inveendo contro Emilio Fede e Silvio Berlusconi, impedendo di fatto la buona riuscita del collegamento.
Dallo studio, Claudio Brachino è prima costretto a tergiversare, poi prende tempo lanciando un servizio. Ma Paolini è ancora lì e si procede come si può, girando la telecamera dalla parte opposta, con le urla in sottofondo.
Nonostante il guinnes dei primati incassato nel 2002 e quantificato a 30.000 apparizioni di disturbo sul piccolo schermo nel marzo 2010, e una condanna dalla quale è stato poi assolto in appello nell’aprile del 2007, il molestatore più fastidioso della tv continua a scorrazzare libero per le vie del tubo catodico. E anche questo fa riflettere.
1. Phaeton ha scritto:
16 ottobre 2011 alle 15:27