Si diceva che dagli ascolti (eccoli qui) della puntata di Baila di lunedì sera sarebbe dipeso il futuro del programma. Ed è inutile girarci attorno perché con o senza Quarto Grado e Porta a Porta ad infiammare il pubblico della cronaca nera, i risultati sono in ogni caso insufficienti. E non ce ne voglia Barbara D’urso se trattiamo l’argomento senza i guanti di seta, ma questa volta non ci sono scuse: per Baila si prospetta una ritirata in stile Caporetto.
Viene da chiedersi se ne sia valsa davvero la pena tornare ad innescare una polveriera che già ai tempi delle prime indiscrezioni su Io Ballo (primo titolo pensato per il programma) minacciava di esplodere. Già, perché è lampante che sul declino di Baila abbia giocato un ruolo primario l’opposizione messa in atto da Milly Carlucci: la sentenza emanata dal giudice ha tarpato le ali allo show ancora prima della partenza, generando caos e confusione prima tra gli addetti agli lavori che in poche ore hanno dovuto rivoluzionare una formula collaudata, e poi nel pubblico che sembra aver notato quanto lo show sia stato improvvisato.
Alla luce di un verdetto che, se volete anche ingiustamente, lasciava poco tempo per pensare, lo staff di Roberto Cenci ha preferito cavalcare l’onda della polemica, salvo terminare la prima corsa travolti da uno tsunami. Si poteva per un attimo ammettere la sconfitta e rimandare il debutto, prendendo tempo per studiare una sorta di piano B ed evitare almeno la brutta figura dell’improvvisazione ad ogni costo. E invece no, l’ostinazione ha avuto la meglio e gli effetti si sono visti.
A pagarne le conseguenze è, prima di tutti, Barbara D’urso perché Baila era in primis l’occasione del suo rilancio in prime time: finalmente circondata da un cast tecnico e artistico che non fossero i soliti gieffini assetati di fama, sotto la supervisione di un professionista come Roberto Cenci, e soprattutto in un contesto che non richiedeva repentini cambi di faccette. Il riscatto è diventato una sorta di trappolone nella quale la stessa bislacca sembrava trovarsi a disagio.
Ci ha perso Roberto Cenci perché il curriculum di uno dei più professionisti più stimati della nostra tv si è macchiato di uno show raffazzonato che per molti versi non ha rispettato i canoni ai quali ci ha abituato. Ci hanno perso infine Mediaset ed Endemol allo stesso tempo, perché oltre all’ennesimo danno di immagine e al vespaio di polemiche che la concorrenza ha saputo sollevargli contro, si ritrovano tra le mani uno dei pochi show con un budget all’altezza di una prima serata del quale, però, dovrebbero sbarazzarsi.
Che la vicenda serva da lezione: probabilmente chi aveva in progetto un altro dei programmi fotocopia, ci penserà due volte prima di mandarlo in onda. Perché i capelli della D’urso saranno anche veri (come lei stessa ama ripetere ultimamente), ma come gli si sono rizzati nelle ultime settimane non fa invidia a nessuno.
1. giulia novara ha scritto:
12 ottobre 2011 alle 12:22