Dieci anni fa erano Erika e Omar, i due fidanzatini protagonisti del delitto di Novi Ligure che nel febbraio 2001 shockarono l’Italia dopo aver accoltellato a sangue freddo la madre di lei, Susi Cassini, e il fratellino Gianluca De Nardo di appena 11 anni. Oggi, dieci anni dopo, Erika sta scontando gli ultimi mesi della pena in una comunità di recupero del Nord Italia mentre Omar Favaro che dal 3 Marzo 2010 è uscito dal carcere, si mostra alle telecamere di Matrix per raccontare i fatti e chiedere in sostanza di poter iniziare una nuova vita.
Eravamo abitutati a vederli con il viso mascherato dai pixel perchè al tempo dei fatti erano solo due minorenni, e fa un certo effetto, quasi agghiacciante, rivedere Omar, che oggi ha 28 anni, mentre racconta in prima persona di quella tragica sera di Febbraio:
“Ancora oggi mi chiedo perchè odiasse la sua famiglia, ci sono dei problemi che non mi ha mai detto. Anche nei momenti intimi mi chiedeva di uccidere i genitori. In quell’anno che sono stato con Erika non ero il vero Omar: chiunque si sarebbe spaventato. Io non avevo intenzioni di uccidere, avevo paura di essere lasciato. Lei mi diceva che non se l’avessi aiutata mi avrebbe lasciato, che non ero il suo uomo“.
Il lungo faccia a faccia tra Omar Favaro e Alessio Vinci, con la sola Ilaria Cavo ad assistere in studio, corre lungo il confine tra il legittimo diritto di cronaca e il rischio di alimentare il voyeurismo dell’orrore nel pubblico. Il racconto di Omar non risparmia particolari di impatto:
“Per anni ho avuto l’incubo delle urle di Gianluca mentre veniva accoltellato e della madre di Erika che diceva ‘Erika ti perdono’. Io camminavo avanti e indietro nella cucina, ma non l’ho fermata. Ascoltavo le urla, potevo aiutarla in tanti modi, l’ho aiutata nel modo più sbagliato. Lei voleva uccidere anche suo padre, però io ho detto ‘me ne vado’ e a quel punto non ha fatto niente. Oggi sono cambiato caratterialmente, ho lavorato sulle mie incertezze. Alle vittime ci penso tutti i giorni, tutte le sere prima di addormentarmi: chiedo perdono prima di tutto a Susi e Gianluca. Poi spero che il padre di Erika mi perdoni ma non gliel’ho mai chiesto perchè non ho mai avuto la forza. Non me la sento ancora di incontrarlo ma spero che non creda alla figlia“.
E sul rapporto con Erika De Nardo, che fino a poco tempo fa diceva ancora di odiare Omar, racconta:
“Non capisco perchè lei dice di odiarmi, io non volevo far del male a nessuno. Lei aveva delle motivazioni. Mi chiedo se era amore, forse era paura, paura di rimanere solo, come se lei fosse l’unica persona in grado di farmi sentire uomo. Nell’ultimo mese che sono stato con lei ho vissuto quel rapporto come un’ossessione perchè non c’era giorno che lei non mi diceva che voleva ucciderli, io cercavo di cambiare discorso ma lei mi ricattava. Non ho detto niente a nessuno per paura che mi avrebbero allontanato da lei“.
La tv che diventa aula di un tribunale: Omar ammette le sue colpe ma ha bisogno che la gente si dimentichi di Erika e Omar, i due fidanzatini di Novi Ligure, per poter iniziare una nuova vita. Oggi ha una nuova fidanzata, si chiama Debora, e cerca lavoro ma la gente appena lo riconosce, gli chiude le porte in faccia. Omar non vuole il contraddittorio, non vuole attorno il pubblico e non vuole parlare del piccolo Gianluca:
“Continuavo nervosamente a camminare avanti e indietro, ma non mi rendevo ancora conto di quel che avevamo fatto. C’è voluto del tempo. Non ricordo stanchezza, non mi accorgevo del sangue che c’era attorno. Non mi so spiegare perchè ho avuto quel momento di lucidità e ho detto me ne vado, ho preso i coltelli e i guanti e li ho portati fuori di casa. Ero vuoto, non sapevo cos’era giusto e cos’era sbagliato“.
L’espiazione della pena passa anche per la tv, quasi come se Omar dovesse rendere conto anche al pubblico che ha seguito dalle proprie case tutta la vicenda dalla prima teoria del massacro ad opera di alcuni albanesi, alla verità che pian piano emergeva, fino al processo e infine la liberazione. Se l’intenzione di Omar era davvero voltare pagina, tornare sulla vicenda in questo modo forse non era il modo migliore.
1. MisterGrr ha scritto:
6 ottobre 2011 alle 11:09