E’ lo spazio domenicale di maggior successo degli ultimi anni, pronto a ripartire domenica 2 ottobre, dalle 14.00 alle 16.30, su Rai 1. L’Arena di Massimo Giletti si appresta ad iniziare una nuova stagione, tra “gradite” conferme e un’importante novità:
“L’attualità resta, ma non da sola. Insistere sullo stesso argomento per centocinquanta minuti sarebbe diabolico (…) – dichiara il conduttore in un’intervista a Il Messaggero – Dopo l’Arena andrà in onda il confronto tra due personaggi agli antipodi, come il diavolo e l’acqua santa”. Per concludere con “una poesia recitata da nomi che con la poesia non c’entrano nulla. Comincerà Giulio Andreotti con La Fede di Trilussa”.
Questo perchè gli piace mettere insieme l’impensabile e riproporre quasi un clima di incertezza come quello che regna attualmente nel nostro Paese, in cui “la realtà sta tra l’incubo e la fantasia”. E la Rai che situazione vive? Secondo Giletti la tv di Stato è forse lo specchio dell’Italia di oggi, con gravi perdite (cita Michele Santoro e Simona Ventura) ma con più speranza:
“Nonostante la crisi, le tv satellitari, le pay, il web, resiste. E’ l’azienda del servizio pubblico, della cultura. E sono convinto che la sua forza sia all’interno della struttura stessa, nei format originali”. Mentre, per quanto riguarda il varietà “potremmo anche recitargli il De Profundis”.
Replica così, invece, a chi (Teo Mammucari) l’ha definito recentemente trash: “Ha anche detto che Fiorello è un uomo senza coraggio. Ma, si sa, l’insuccesso a volte dà alla testa“. Mentre punge, senza fare nomi, chi l’Arena l’ha, secondo lui, copiata (quasi) in toto: “Ormai non sono solo i cinesi a clonare. Nessuno ha la priorità sul talk, ma riconoscersi anche nelle scenografie, nell’impianto base… davvero, a volte credo di vivere in Cina”.
1. MisterGrr ha scritto:
23 settembre 2011 alle 12:45