E’ il marchio della tanto attesa svolta di Cielo: MasterChef arriva finalmente in Italia dopo il notevole battage pubblicitario delle scorse settimane e gli ascolti record collezionati negli States. Il talent, della cui première abbiamo potuto apprezzare solo i casting, si fa subito notare per l’elevata qualità del montaggio, che dona ritmo e velocità a queste prime, ripetitive scremature, “incollando” il telespettatore allo schermo.
Merito anche dei tre cattivissimi giudici, che non fanno rimpiangere l’assenza del tanto amato Gordon Ramsay, protagonista indiscusso della versione americana. Ed è proprio sulla scia del suo stile, unico ed inimitabile, che si basa l’impostazione dell’adattamento italiano targato Magnolia. Spicca certamente la rigidità dell’italo americano Joe Bastianich, non a caso compare di Ramsay nella versione Oltreoceano, e l’ironia pungente del “pluristellato” Bruno Barbieri, le cui “risposte a tono” strappano più di qualche risata. Un po’ più elastico e contraddittorio invece Carlo Cracco, che alterna momenti di puro buonismo ad inquietanti sguardi minacciosi.
Pochi comunque i concorrenti che hanno ricevuto l’unanimità da parte del temibile trio, a dimostrazione che la qualità risulta, almeno per il momento, piuttosto bassa. La sensazione è che la produzione abbia voluto puntare appositamente ad un cast decisamente poco preparato, su cui sia però possibile investire nelle puntate successive. Immancabili – non a caso – i “casi umani”, quelle storie di vita particolari tipiche dei reality di casa nostra che catturano l’attenzione e fidelizzano il telespettatore.
Buona la prima dunque, nonostante i forti dubbi sul cast e sula veridicità di alcuni giudizi dei tre chef. Staremo a vedere nelle ultime due scremature se le nostre perplessità troveranno conferma o meno.
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1. MisterGrr ha scritto:
22 settembre 2011 alle 16:08