Probabilmente il fantasma di Povia, che ancora si aggira pavido sotto le note della sua terribile canzoncina, dopo aver infestato ben benino il teatro Ariston, ha pensato bene di prendere l’Aurelia, sostare presso gli Studi Elios di Roma, e fare una capatina nello studio del caro e vecchio Forum di Rita Dalla Chiesa.
Nella puntata del 9 Marzo, infatti, il pubblico (s)parlante di Rita si è lasciato andare all’omofobia più bieca con espressioni ”vagamente” intolleranti.
La causa che ha scatenato i sempre più tronfi ”Amici di Rita dalla Chiesa” (di loro, ci eravamo occupati qui) era più drammatica della pettinatura di Bracconeri: un ragazzo gay, vedovo, si vede togliere dai consuoceri la possibilità di accedere alla cappella di famiglia e rendere omaggio a suo marito, sposato in Spagna.
Fortunatamente l’indole romantica della Dalla Chiesa non è indirizzata soltanto ai cani (per fortuna loro) e, prontamente, la conduttrice prende le difese del ragazzo gay, in nome dell’amore universale. E chi meglio di chi ha sposato Fabrizio Frizzi può farlo?
E se, all’inizio, il pubblico inizia a biascicare opinioni in punta di piedi, vista la delicatezza dell’argomento affrontato e il clima “dormiente” da lunedì mattina, serve poco perchè scoppi la prima bomba. Ad innescarla un ragazzo moro con i capelli ricci che espone la prima ovvietà della giornata, svegliando di colpo il pubblico: “I gay si sentono discriminati perchè sono loro i primi a discriminare“.
A Franco Grillini, iniziano a fischiare le orecchie.
L’applauso è timido ma c’è. Ma più si andrà avanti, più la situazione degenererà. Anche i due genitori, che ipocritamente iniziano ogni discorso con “Noi non siamo contro i gay…“, la sparano grossa inveendo contro il giovane gay in questo modo: “Nostro figlio è stato plagiato!“.
La Dalla Chiesa, evidentemente sempre più nervosa, se potesse, tirerebbe loro tutti i peluche che tiene sulla scrivania ma non lo fa, temendo per la loro sorte. Dei peluche, s’intende.
I due co-conduttori, Fabrizio Bracconeri e Marco Senise, non sono assolutamente da meno: se il primo, infatti, ritiene che “avere un figlio gay è un duro colpo perchè tutto il resto si può guarire ma il figlio gay no“, il secondo si cimenta nel lancio di singolari sondaggi: “Ma voi preferireste avere un figlio gay o etero“?
Franco Grillini, nel frattempo, sta bestemmiando per il tremendo ronzio alle orecchie.
Ma il momento il più “alto” arriva quando il microfono va a un certo Alessio del pubblico, un classico bonaccione romano che rievoca i tipici film di Verdone che esordisce così: “Se avessi un figlio gay, sarebbe una tragedia” - e non pago, continua - ”da genitore, avrei la morte nel cuore!” Rita resta totalmente allibita quando Alessio termina il suo sermone così: “Se potessi scegliere mi piacerebbe che mio figlio fosse bello, sano ed etero“.
“E’ una dichiarazione che ci riporta ai tempi bui” è il generoso eufemismo della Dalla Chiesa ma come successe a Sanremo, nessuno scandalo o risentimento ma anzi, arrivano applausi e soprattutto e-mail di congratulazioni dal pubblico a casa.
La puntata finisce con le incredibili esternazioni di Rita Dalla Chiesa che ringrazia il pubblico per i toni pacati usati in questa delicata causa. Non vogliamo neanche pensare a dove si sarebbe arrivato se si fossero utilizzati toni più accesi.
Altro che tempi bui, secondo alcuni il pubblico (s)parlante di Forum è rimasto fermo al paragrafo 175. Secondo voi?
1. luigino ha scritto:
17 marzo 2009 alle 16:50