C’è chi ha sbattutto la porta, chi ha preferito “serenamente” sbarcare su altri lidi, chi si ritrova relegato in panchina e chi, invece, rivendica ciò che non ha mai avuto (vedi Tiberio Timperi – leggi qui) o ciò che non ha più. Quest’ultimo è il caso di Amadeus, tornato questa mattina su Rai 2 con la nuova edizione di Mezzogiorno in Famiglia.
Insomma, nella squadra della Rai i sorrisi si contano sulle dita di una mano, a fronte di non poche insoddisfazioni a cui, ora, si aggiunge pure quella dell’ex conduttore de L’Eredità. Ed è proprio il preserale il grande cruccio di Amadeus: dal titolo di “re del quiz nuovo millennio” (dal 2000 al 2005 ha condotto su Rai 1 “In bocca al lupo”, “Quiz Show” e, per l’appunto, “L’Eredità”) agli insuccessi chiamati “Formula Segreta” e “1 contro 100″ in quel di Mediaset. Ma quel titolo, a leggere le sue dichiarazioni rilasciate a Il Tempo, nessuno gliel’ha più tolto:
“La gente (è dal ‘99 che sto in Rai) mi chiede del preserale di Rai 1. Io rispondo ringraziandoli: ‘Perchè non mandate una lettera a Viale Mazzini?’. Sono sempre a disposizione, lavorando in un’azienda. Rai 1 avrebbe avuto in questi due anni l’occasione di farmi condurre questo o quel varietà. Preferisce avvalersi di altri e non di me. Come nel calcio: ritieni di fare gol ma ti tengono in panchina. Significa che l’allenatore non crede in te (…) Quando ti accorgi che avresti potuto fare dei programmi (sono uno che ha raggiunto anche il 30% di share)… Non capisci come mai finisci per essere utilizzato in maniera part-time. E c’è da dire che non sono uno che per carattere ha voglia di fare mille cose insieme. Ma due si. Fortunatamente vedo sempre il bicchiere mezzo pieno”.
Non si definisce un aziendalista, non dichiara fedeltà alla Rai, pur augurandosi di restarci il più possibile, ma si dice innamorato del proprio lavoro e dunque, Sky, Mediaset o La7 che sia, disposto anche a guardasi intorno:
“Non vivo di rendita. Sono una persona normale che vive del suo lavoro. Così non credo che esistano persone devote a un’azienda, per tutta la vita. Ognuno va a sposare un progetto, un’idea o un direttore. Per essere innamorati bisogna essere innamorati in due. Se non sei corrisposto non ti puoi intestardire (…) – Come Simona Ventura? – Le auguro di avere successo perchè se lo merita. Io ho una storia diversa. Non è la prima e non sarà l’ultima. Ben vengano aziende come La7 e Sky. Io ho sempre fatto il tifo: significa avere più mercato ma di qualità. Le persone sono estremamente intelligenti e il telecomando lo sanno usare”.
1. Domy-paolaperego ha scritto:
17 settembre 2011 alle 18:06