Miss Italia è un grande evento che ormai impegna una grande squadra di persone per un anno fino all’epilogo delle finali sotto l’occhio ‘vigile’ del pubblico televisivo. Mai come questa volta però le incognite sembrano essere tante, troppe. Fabrizio Frizzi dall’alto del suo garbo e del suo scarso narcisismo egoistico ha accettato volentieri di tornare a metterci la faccia in un progetto complesso che, come lui stesso ha ammesso, non lo vedeva come protagonista nelle battute iniziali.
Quella che si appresta a condurre è la kermesse che ha lasciato la sede consolidata di Salsomaggiore per approdare a Montecatini. Ma la cornice è forse solo l’ultimo dei problemi. A tenere banco nei giorni che conducono alle due serate finali, che ricordiamo si disputeranno il 18 e il 19 settembre con protagoniste 60 ragazze (qui le foto), sono le esclusioni e le relative riflessioni su quello che il concorso deve rappresentare nell’immaginario collettivo.
Tiziana Piergianni, Raffaella Modugno, Alice Bellotto: questi i nomi delle concorrenti colpevoli di essere apparse in pose discinte prima del concorso contravvenendo alla clausola di partecipazione. La sensuale avvenenza della miss ancora in carica, la tatuata Francesca Testasecca, potrebbe rimanere un caso isolato. Per le sexy candidate al titolo di più bella del Belpaese Patrizia Mirigliani ha espresso parere contrario precisando al Corriere la questione del famigerato articolo 8 in tali termini:
E’ nel regolamento di Miss Italia da circa 50 anni e non si tocca, perché vado avanti sulla strada tracciata da mio padre che ha promosso il concetto della “ragazza della porta accanto”. È grazie all’articolo 8 che “un” concorso di bellezza è diventato “il” concorso di bellezza, sancendo non solo l’importanza della bellezza, ma anche quella dell’etica. Miss Italia negli anni ha lanciato dei personaggi, scoperti quando sono “inediti” e questo ce lo permette l’articolo 8 [...]. Diversamente verrebbe meno la nostra funzione. A me dispiace eliminare le concorrenti, ma devo tutelare le altre ragazze che quelle foto non le hanno fatte e dunque vanno rispettate.
Frizzi oltre al trend di ascolti fortemente in ribasso per le reti generaliste, che anche in queste prime sere di programmazione stanno confermando la difficoltà a ritrovare la via più convincente per riunire il pubblico, dovrà vedersela anche con un’immagine del concorso un po’ sbiadita, sia per un’essenza forse anacronistica sia per tutte quelle mille piccole rivoluzioni, mai pienamente riuscite, che hanno in qualche modo reso instabile l’immaginario che gravita intorno al concorso.
Vanity Fair, che della vanità di alto bordo fa la sua insegna, ha cercato di capire come gli italiani reagiscano alle dinamiche di evoluzione e conservazione dell’evento. Nell’articolo C’era una volta Miss Italia il dato che emerge è eloquente. Solo una sparuta minoranza di italiani infatti alla vigilia del concorso, dichiara interesse verso il programma. Addirittura solo il 9% del campione intervistato mostra attaccamento e fedeltà, a fronte di un eloquente 60% che dichiara totale indifferenza.
Il concorso sembra dover scontare l’età che si trova alle spalle. Nonostante il restyling tentato appare forse come idea attempata quella di dover eleggere una reginetta quando l’emancipazione ha portato le donne ad essere spesso protagoniste di corteggiamenti o lavoratrici di settori culturamente legati alla figura maschile.
Nonostante questa consapevolezza che attraversa la società è interessante rilevare come quasi la metà degli intervistati, più le donne che gli uomini, ritenga giusto il codice etico (no piercing e tatuaggi e niente foto sconvenienti alle spalle). Un dato controverso: la stanchezza sia per un evento stantio sia per alcuni eccessi che la televisione ha creato e che adesso pian piano sembra voler distruggere per ritrovare la serena eleganza della sobrietà.
E’ proprio in questo labirinto di valori, aspettative e desideri che Miss Italia 2011 deve riuscire ad essere credibile e convincente per portare a casa un buon risultato e poter continuare ad eleggere nuovi volti puliti da lanciare nel mondo dello spettacolo, tentativo che è riuscito benissimo con l’elezione di Miriam Leone, riconosciuta da tutti come sintesi perfetta di qualità, modello a cui la Mirigliani sembra voler guardare per il futuro.
1. MisterGrr (ex Mocjso) ha scritto:
15 settembre 2011 alle 13:29