Avremmo già dovuto apprezzarlo domenica 28 agosto ma, causa rinvio del campionato di calcio di Serie A, anche il suo debutto a La Domenica Sportiva è stato posticipato al 4 settembre, sempre in seconda serata su Rai 2. Si tratta di Gene Gnocchi, il comico che più si intende di calcio sul piccolo schermo. E non solo perchè ha alle spalle un passato da calciatore (a 9 anni militava nei pulcini del Fidenza), ma soprattutto per la sua carriera che l’ha visto spesso alle prese col mondo pallonaro, fino alla recente conduzione di Gnock Calcio Show su Sky.
Ed è proprio dalla tv satellitare che arriva, con destinazione tv di Stato. L’esatto opposto di quanto fatto da Simona Ventura, con la quale ha condiviso probabilmente alcune tra le edizioni più riuscite di Quelli che il Calcio (non solo in termini di ascolti), che da quest’anno passa nelle mani di Victoria Cabello:
“Simona rappresenta per la Rai una grande perdita – dichiara in un’intervista a Libero – io non me la sarei lasciata scappare. Lei è un valore, una professionista: sa stare davanti alla telecamera come poche (…) Non ho mai lavorato con lei (la Cabello, ndDM). Bisogna vedere se gli autori del programma adotteranno una nuova formula e quanto spazio daranno al calcio. Mi piacerebbe se riprendessero l’impianto Ventura-Crozza-Gnocchi: sport, imitazioni e gag, battute e un pò di personaggi patinati che non guastano; era vincente”.
Quanto a La Domenica Sportiva, il suo possiamo definirlo un ritorno in pianta stabile, visto che già nella passata stagione è stato ospite per quattro puntate. Ed è per questo che si sente come fosse a casa sua, tra autori del programma e tecnici della Serie A con cui scherza ed innesca battute con una certa naturalezza, a partire dalla conduttrice:
“Non vedo l’ora di lavorare con Paola Ferrari che, oltre a essere una brava conduttrice, è la nuora dell’ingegner De Benedetti. Quale migliore spunto per le mie gag del risarcimento di 560 milioni di euro che suo suocero, patron del gruppo L’Espresso, ha intascato da Berlusconi?”.
Questo è il suo mondo, nel quale però trovano spazio anche i monologhi del Gene extra-calcio, che da quasi due anni imperversano a Zelig, cui prenderà parte anche nella prossima stagione:
“Per me è importante: rappresenta l’opportunità di cimentarmi nel buon vecchio monologo da commedia e poi il pubblico è attento, competente, come a teatro. Per non parlare del fatto che Zelig è una vetrina prestigiosa: se ti vedono là ti chiamano per serate e spettacoli; porti a casa un sacco di soldi”.
Del ritorno in Rai, ma in generale nella tv generalista, lo spaventa non la presunta mancanza di libertà ma quella che lui considera una quasi totale assenza di concorrenza tra le due aziende per eccellenza della tv, col rischio che si perdano gli stimoli che invece sono il pane per chi fa questo mestiere:
“Mi sono guadagnato piena libertà e la fiducia di tutti. Forse, perchè hanno capito che so quel che dico. Più che la censura, mi fa paura l’assenza di concorrenza tra Rai e Mediaset. Insomma, se non ho un reale competitor (da quest’anno Controcampo parte a mezzanotte inoltrata, ndDM), faccio le cose tanto per, le butto lì. Nella tv generalista c’è troppo appiattimento, troppi programmi cloni. Un pò come in politica: manca una vera alternativa”.
Ed è soprattutto per questo che La7 e Sky cominciano a prendere quota, a discapito delle reti storiche che, un pò come la Serie A di oggi rispetto a quella di anni fa, perdono sempre più appeal.
1. sirgeorgebest83 ha scritto:
1 settembre 2011 alle 18:11