30
agosto

TRANSITI, IL MONDO SCONOSCIUTO DEI TRANS ATTRAVERSO UNA PIATTAFORMA TRANSMEDIALE RAI

Transiti

E’ la chiave di volta del consumo di contenuti dell’ultimo decennio e diventerà la parola chiave per tutti i futuri processi creativi di rilievo. Parliamo del fenomeno del transmedia storytelling, se vogliamo usare la definizione di colui che forse più ha contribuito alla cristalizzazione speculativa del concetto, ossia Henry Jenkins. Una nuova strada dell’industria culturale che finalmente comincia a far capolino dalle parti di via Mazzini, anche se solo sulle piattaforme web, con l’idea di Transiti.

Queste le forme in cui si articola il progetto multicanale: un documentario tv da cinquanta minuti, una serie radiofonica di cinque episodi con relativi podcast interattivi, uno sportello telematico, una mini-serie web con cinque brevissime puntate e il video blog Tu Trans. Tanta roba insomma, una sorta di iper-testo che è veramente l’avanguardia per la creazione di contenuti.

Alessandra, Angelo e Kathrina, alcuni dei personaggi che si incontreranno in questa rete di rimandi scelgono di raccontarsi  in  prima persona, senza che intervengano filtri e giudizi esterni. L’impostazione così diaristica cerca di aggirare il rischio della prouderie, della fiera di attrazione per arrivare al nucleo più profondo della questione. Il documentario sarà trasmesso dalla terza rete Rai il 31 agosto alle 23.45.

A farla da padrone per l’appunto l’idea dell’attraversamento di genere come viaggio, come ricerca tra i problemi del lavoro, dell’autorappresentazione e del riconoscimento sociale del cambiamento. Storie molto particolari di un mondo che sembrava confinato a non si sa quale sfera ma di cui la cronaca ha scoperto la forza penetrante soprattutto dal caso Marrazzo in poi.

Basta leggere le ultime parole dell’ex presidente della regione Lazio per trovare la complessità di un mondo sicuramente ancora oscuro, ignorato lungo il suo sviluppo ormai decennale. La produzione di questo supertesto innovativo è affidata a Fargo Film 2+1 e Doc About e i canali che hanno collaborato alla realizzazione della piattaforma sono Radio 3, Rai Net e Raitre.

La direzione artistica dell’ambizioso progetto è stata affidata a Davide Tosco, un italiano che fa bene il suo lavoro in giro per il mondo in produzioni di qualità per i canali più importanti di documentari europei. Al suo attivo, oltre ad una lunga esperienza di direttore della fotografia per video d’arte, una pregevolissima avventura come autore di progetti di media education per la prevenzione del crimine in Sudafrica, incarico patrocinato dal Ministero di Pubblica Sicurezza locale che gli ha permesso di diventare media advisor per l’organismo delle Nazioni Unite di Ricerca sul Crimine e sulla Giustizia.

Unico rammarico da osservatori la consapevolezza che l’evento per i vari fattori di importanza avrebbe meritato forse qualche vetrina più luminosa, forse anche una prima serata non essendoci ancora il periodo di garanzia a incombere sugli ascolti. Ma è il primo atto di sensibilizzazione transmediale e lo accogliamo con grandissimi auspici.



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1 Commento dei lettori »

1. Tania ha scritto:

30 agosto 2011 alle 14:59

Infatti si poteva osare di piu’ ma non mi lamento.Ad esempio le mie partecipazioni sono passate da tv locali in seconda serata(teleroma 56) alle prime serate di canale italia fino ad ” un mondo a colori” sulla rai che ando’ in replica anche di mattina( intorno alle 10).



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