Estate al lavoro per Neri Marcorè e Anna Valle, impegnati in queste settimane in quel di Torino sul set di Tutti i giorni della mia vita, miniserie in 6 puntate destinata alla prima serata di Rai1. A produrre la nuova fiction è la Pay Per Moon, che per la Rai ha già firmato con successo due stagioni di Raccontami. Come nella fortunata serie con protagonisti Lunetta Savino e Massimo Ghini, anche in questo nuovo progetto la casa di produzione, fondata dall’ex volto di Studio Aperto Roberta Cardarelli e da Mauro Mauri, ha deciso di puntare sull’effetto amarcord spostando le lancette indietro nel tempo.
Siamo nel 1967 e il boom dell’industria, quella automobilistica su tutte, porta intere famiglie a trasferirsi in cerca di fortuna nel capoluogo piemontese. Tra le tante storie di “miseria e nobiltà” c’è anche quella di Vittorio (Neri Marcorè), agente di commercio sposatosi giovanissimo con Francesca (Debora Caprioglio), una donna che l’ha poi abbandonato.Vittorio s’innamora in seguito di Anna (Anna Valle), donna borghese e di larghe vedute, con la quale mette al mondo tre figli. La loro unione non ufficializzata (il divorzio arriverà soltanto con il referendum abrogativo del 1974) dà così vita a una famiglia che la società e la morale dell’epoca non riconoscono come tale.
Grigie palazzine e modesti ballatoi sono lo scenario sul quale si muovono i protagonisti, che nell’anonimato offerto da una grande città come Torino, cercano di nascondere la loro “diversità”. Il progetto, che vede alla regia Luca Ribuoli, si propone di raccontare con i toni della commedia sentimentale una pagina difficile della storia italiana, per certi versi, come racconta lo sceneggiatore della fiction Stefano Bises, ancora attuale.
«Quello che raccontiamo è un anno di frontiera, e Torino è una sentinella. C’è un parallelo, che sta nella diversità: le componenti mutano con il tempo, ma le resistenze sono sempre le stesse. Se si sposta l’attenzione non tanto sul matrimonio, quanto sul colore della pelle o l’orientamento sessuale, oggi si ha lo stesso racconto».
Una fiction che pone l’attenzione dunque sui difetti che da sempre caratterizzano il nostro Paese, come la paura della diversità e quel moralismo tanto diverso dalla moralità. A pensarla così è lo stesso protagonista Neri Marcorè, all’ennesimo banco di prova nel mondo della fiction. L’istrionico attore che in tv ha vestito i panni del pontefice Giovanni Paolo I in Papa Luciani- Il sorriso di Dio (Rai1 – 2006), dell’autistico Filippo in E poi c’è Filippo (Canale 5 – 2006), e del simpatico Michele in Tutti pazzi per amore (Rai1 – 2008), è pronto a confrontarsi con un nuovo personaggio, decisamente lontano dalle sue precedenti interpretazioni.
1. Zoro ha scritto:
17 agosto 2011 alle 17:52