Che il genere del reality show avesse ormai infiniti epigoni era chiaro a tutti. Dalle scuole per i casting a tutte le diavolerie inventate nelle varie parti del mondo per sorprendere con formati shock, l’ormai storia decennale del reality contiene veramente chicche incredibili. Da ottenti osservatori di quel genere che più di tutti divide l’opinione pubblica continuiamo il nostro viaggio alla scoperta delle nuove idee che nascono in scia alla rivoluzione della neotelevisione.

A differenza delle nostre ultime escursioni intercontinentali oggi rimaniamo in Italia e ci occupiamo di Campo Base, il breve reality che sino al 13 agosto intrattiene gli internauti di Sassoferrato.tv. L’omonima località che dà il nome alla web tv ospiterà il gioco della sopravvivenza che sarà fedelmente seguito dalle telecamere. Nove concorrenti, cinque uomini e quattro donne tutti al di sotto dei 40 anni, scremati da una rosa di candidati più ampia per un’avventura in cui dovranno, proprio come gli uomini primitivi, procurarsi il cibo e il riparo, accendere il fuoco.

La location è nei pressi di un agriturismo dove si disputeranno anche le prove e le gare da affrontare per il puro spirito agonistico del gioco. Il montepremi prevede due soggiorni per due persone in altrettanti agriturismi delle Marche. La peculiarità del gioco è un’interattività tra i sistemi di fruizione dello spettacolo: non solo la modalità online sul gruppo di siti che stanno patrocinando l’iniziativa ma anche tramite maxi schermi e grandi televisori accesi per le strade e i luoghi di Sassoferrato.

Niente nomination ma i concorrenti esprimono quello che secondo loro è il peggiore componente del gruppo. Da casa si può invece attribuire la personale preferenza per il migliore del gruppo, sempre in modalità on line. Particolare anche la scelta di brevettare nuove tipologie di ripresa per seguire al meglio gli avvenimenti: di qui la decisione di far muovere l’obiettivo attraverso un dispositivo a tre ruote telecomandato, detto rover, appositamente brevettato.

Come ogni reality che si rispetti però c’è già chi, dopo appena poche ore, giura di aver sentito bestemmiare e chiede provvedimenti sulla home page della diretta. Come potete vedere la tradizione è rispettata anche in un contesto così sperimentale e piccolo, in questa sorta di forma postmoderna della sagra paesana. Là dove prima c’era la pentolaccia e lo zucchero filato ora ci sono reality e forme locale di nomination?

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