29
luglio

IN ONDA, MARIO BORGHEZIO ALLA GOGNA: “L’HO FATTA FUORI DAL VASO MA NON MI DIMETTO”

Mario Borghezio

Fora dai ball per tre mesi. Il Consiglio federale della Lega Nord ha deciso di sospendere dal partito l’europarlamentare Mario Borghezio per le imbarazzanti dichiarazioni rilasciate sulla strage in Norvegia. Il corpulento esponente del Carroccio, in particolare, aveva definito condivisibili” le idee del terrorista Breivik, spiegando che ”è per colpa dell’invasione degli immigrati se poi sono sfociate nella violenza“. Parole che hanno scatenato una bufera politica e mediatica, di fronte alla quale il movimento di Bossi non ha potuto che prendere le distanze con il provvedimento odierno. Stasera Borghezio è stato ospite di una incandescente puntata di In Onda durante la quale l’onorevole ha (s)parlato soprattutto della sua sospensione.

Di fronte alla punizione infertagli dal Consiglio della Lega, l’esponente ‘celodurista’ ha detto a La7: “Obbedisco, come disse il famigerato Garibaldi. Ma obbedisco anche se la sanzione è totalmente ingiustificata nelle sue dimensioni“. Innanzi alle telecamere l’europarlamentare si è dimostrato pentito per i toni utilizzati nelle dichiarazioni incriminate, ma non per i loro contenuti. “Premesso che ritengo di non aver detto niente di censurabile dal punto di vista né penale, né morale, sicuramente dal punto di vista dell’opportunità e della comunicazione, ho comunicato molto male un’idea che ritengo giusta” ha affermato, richiamandosi al pericolo fondamentalista di cui parlò anche Oriana Fallaci.

Di fronte alle espressioni quasi sbalordite di Luca Telese e Luisella Costamagna, conduttori di In Onda, Borghezio ha ribadito che su quelle idee la base leghista è con lui, “basta registrare Radio Padania e sentirete voi stessi…“. Il dibattito si accende quando Nunzia De Girolamo (Pdl) e Marco Rizzo (Sinistra Popolare) esprimono il loro disappunto sferrando un attacco incrociato che ha quasi il sapore di un involontario ed improvvisato compromesso storico in diretta tv. La deputata di centrodestra ha definito giusto” il provvedimento contro l’europarlamentare, mentre Rizzo ha parlato di “teatrino” in riferimento a certi slogan propagandistici utilizzati dalla Lega. In quel momento Borghezio avverte di essere stato messo alla gogna dall’eco mediatica delle sue stesse affermazioni e ammette: “forse l’ho fatta fuori dal vaso ma ho chiesto scusa“.

Intanto la Costamagna, particolarmente agguerrita di fronte ai toni vivaci e alle sparate dell’ospite ‘di peso’, strappa all’onorevole la dichiarazione da consegnare alle agenzie stampa: “Non ho nessuna intenzione di dimettermi e non mi avvarrò dell’immunità parlamentare nel caso dovessero esserci sazioni“.

L’esponente del Carroccio, prima di consegnarsi al supremo giudizio del telespettatore, si lascia andare ad un ultimo gesto. Prende fiato, gonfia le guanciotte padane ed alza le braccia a favore di telecamera: “Ho le mani pulite!” strilla.



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12 Commenti dei lettori »

1. Giuseppe ha scritto:

29 luglio 2011 alle 22:56

Il sonno della ragione genera mostri. Che poi, per anni, vengono eletti e rieletti.



2. mocjso ha scritto:

29 luglio 2011 alle 23:28

Dici Borghezio dici stupidità.



3. paolopa ha scritto:

30 luglio 2011 alle 00:45

Borghezio è prezioso per la Lega: lo lasciano parlare e gli lasciano dire cose pazzesche (addirittura peggiori delle ultime sulla Norvegia), salvo poi discostarsi da queste dichiarazioni.
E’ un giochetto che funziona da sempre: Borghezio spara cose orribili che però una certa parte dell’elettorato più ignorante e populista desidera sentir dire ma che ufficialmente un leghista “istituzionale” non può dire.
così gli elettori leghisti si gasano con Borghezio mentre dall’altra la Lega vota leggi e provvedimenti per evitare procedimenti verso deputati inquisiti, oppure per finanziare il ponte sullo stretto di Messina… Si sono accorti solo ora che Borghezio è un estremista? che ipocriti….



4. paolopa ha scritto:

30 luglio 2011 alle 00:54

il leghista con la maglia anti Maometto però non mi sembra che abbia avuto la carriera rovinata per quel gesto schifoso… adesso è un importante ministro della Repubblica Italiana.. che livello di bassezza incredibile



5. lele ha scritto:

30 luglio 2011 alle 10:34

ma guarda te che figura di merda ci dobbiamo fare di fronte all’Europa



6. nadiap ha scritto:

30 luglio 2011 alle 11:15

Il commento di paolopa ha colto in pieno nel segno. Personaggi come Borghezio e Calderoli servono a fomentare gli animi della buona parte ignorante e populista di elettori, personaggi come Maroni servono per dare istituzionalità al partito e tenerlo inserito nel circuito che conta di “Roma ladrona”, a chiacchiere tanto disprezzata, di cui nei fatti vengono condivisi usi e costumi.



7. Benedetto ha scritto:

30 luglio 2011 alle 13:39

La lega andava messa fuori legge a tempo debito, per vilipendio della bandiera! Non l’abbiamo fatto e ora ci troviamo ministri della rebubblica italiana che non credono all’Italia ma alla padania! Fuori gli estremisti dal Parlamento o le cose andranno sempre peggio!



8. Giuseppe ha scritto:

30 luglio 2011 alle 15:11

La “messa fuori legge” della Lega sarebbe stato un errore politico atroce. L’avrebbe resa ancora più forte di quella che è. Non bisogna confondere il delirio più o meno lucido di alcuni personaggi con alcune istanze (federalismo, principio di sussidiarietà, autonomia) che sono serie. Altrettanto certo è che non è più tollerabile chi fa del razzismo e della rottura dell’unità nazionale la propria bandiera. Ma sono battaglie che vanno combattute sempre politicamente.



9. Benedetto ha scritto:

30 luglio 2011 alle 15:36

Non è normale che si permetta a padani doc di diventare ministri della repubblica ITALIANA, che gli stessi mirano a demolire. Le istanze come il federalismo sono serie, quindi valutabili; le mire secessioniste sono inaccettabili. Il razzismo e l’omofobia vanno combattuti. Impedire a certe correnti violente (“chi fa del razzismo e della rottura dell’unità nazionale la propria bandiera”) di entrare nel governo, mettendole fuori legge, significa combatterle politicamente. Doveroso, in difesa dello Stato e della democrazia.



10. Giuseppe ha scritto:

30 luglio 2011 alle 16:02

Per me combattere politicamente significa usare le armi della democrazia (dibattito ed elezioni). Per il resto esistono già leggi e magistratura, ma solo nel caso ci trovi di fronte a reati.



11. Benedetto ha scritto:

30 luglio 2011 alle 16:33

Negli USA, la dubbia veridicità del certificato di nascita di Obama ha fatto traballare la sua poltrona di Presidente: se non fosse nato negli USA (dicevano fosse nato in Kenya), Obama non sarebbe stato legittimato a governare gli Stati Uniti. Di più: non avrebbe proprio potuto tentare la corsa elettorale (che alla fine lo ha premiato)! Noi dovremmo fare lo stesso con i politici padani: che aspirino alla carica di Ministro in Padania, loro che sanno trovarla! W le elezioni, ma che si candidi chi è politicamente legittimato a parteciparvi.



12. Giuseppe ha scritto:

30 luglio 2011 alle 16:50

Non solo. La storia degli USA ci insegna che, quando arriva, la secessione è affare molto serio. Quella delle candidature elettorali poi, in Italia è un problema visto che sono regolamentate dal Porcellum elaborato, guarda caso, da Calderoli.



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