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luglio

ENRICO MENTANA RISPONDE A SANTORO: DIVERSAMENTE LIBERI? LA LIBERTA’ E’ UNA SOLA.

Enrico-Mentana

Doveva essere il nuovo binomio dell’informazione libera, di fatto al momento c’è solo un vivace botta e risposta come tra due illustri sconosciuti che per potersi fidare l’uno dell’altro devono prima annusarsi per bene. Enrico Mentana pur di portare Annozero a La7 si era offerto di tenere il programma sotto la testata del suo telegiornale. Per Michele Santoro invece, abituato com’è ai vaffanbicchieri di Masi, è inaccettabile che l’editore possa mettere un veto ai contenuti del suo programma.

Dalla prospettiva di Santoro, anche Mentana dopo aver difeso la politica del suo editore, è da rivalutare come un giornalista diversamente libero. Come promesso ieri sera nel corso del suo telegiornale, il direttore del TGLa7 ha replicato alle accuse con una lettera pubblicata oggi dal Corriere della Sera:

Caro Michele nella tua lettera aperta a me indirizzata dalle colonne del Fatto Quotidiano, dopo la rottura delle trattative per il tuo arrivo a La7, affermi che siamo «diversamente liberi». Non so cosa voglia dire: non abbiamo mai lavorato insieme, e per quanto mi riguarda so che la libertà non è mai relativa. Dirigo un telegiornale, non una struttura clandestina: e tutti quindi possono misurare la libertà di cui godo, e che mi sono presa attraverso la garanzia di risultati che porto all’editore.

Scrivi che tu ed io «abbiamo nei confronti del potere (economico, politico ed editoriale) atteggiamenti molto distanti». Ho sulle mie spalle quasi vent’anni di tg diretti e condotti. Avrò fatto bene o male, ma nella videoteca non troverai una sola marchetta per questa o quella casa automobilistica, per questo o quello stilista, per questa o quellla azienda pubblica o privata (Telecom compresa). Non telefono ai politici nè loro mi telefono. In decenni di intercettazioni [...] non è mai stata segnalata una conversazione che mi riguardi. Non voto, ho pagato con la dissocupazione vera e senza sponde il dissenso con l’azienda in cui lavoravo“.

E ancora tirando in ballo anche Lerner:

Siamo diversi, certo. Come diverso da te e da me è, ad esempio, Gad Lerner. Eppure credo che la nostra liberà sia la stessa, identica a quella del cittadino che sceglie da chi farsi informare e come”.

Sulle possibilità di una “riconciliazione”, invece:

Io invece credevo, e credo ancora, che la via dell’intesa non sia del tutto preclusa. L’ho detto sapendo benissimo che sarei andato incontro al tiro incrociato delle due intransigenze, e anche forse al fuoco amico, come poi è successo. Resta un punto: la tua lettera agra, la tua polemica ricerca della diversità, confermano che certo non mi sono mosso in queste settimane per interessi di parrocchietta o di compagnucci. L’ho fatto proprio per amor di libertà, con l’idea che una rete libera possa ospitare tutte le voci di chi sa fare informazione. Certo non ne avrei tratto alcun vantaggio, se non quello di contribuire ancor di più a far crescere La7. Ci proverò lo stesso, insieme agli altri «diversamente liberi»“.

Mentana insomma non vuole chiudere la porta alle trattative: l’arrivo di Santoro significherebbe per La7 fare il definitivo salto da cenerentola ad affermata realtà nel panorama televisivo. Con il CdA Rai pare pronto a riunirsi giovedì proprio per discutere il destino di Annozero, sembra difficile che il telegiornalista possa piegarsi improvvisamente alle richieste di Giovanni Stella, almeno fino a quando la porta della Rai continuerà ad essere aperta.

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13 Commenti dei lettori »

1. ANTONIO1972 ha scritto:

4 luglio 2011 alle 13:14

benchè apprezzi molto il tg di mentana,devo dire che lui,sul concetto di libertà non me l’ha mai raccontata giusta. ha condotto il tg5 per 15 anni,salvo poi ’scoprire’ che a mediaset votano tutti in un certo modo e che sono tutti al servizio del padrone. anche una volta andato via,non si è mai esposto chiaramente sulla libertà di informazione e disse anche che fu berlusconi stesso a dare il suo benestare per il suo passaggio a la7. come si può vedere,a dirigere il teatrino c’è sempre una persona sola,di vera libertà,non se ne vede in tv



2. ventiore ha scritto:

4 luglio 2011 alle 13:20

Santoro si riferiva ad una frase specifica di Mentana che diceva che Santoro volesse una libertà assoluta. Santoro ha risposto che, dato che i contratti erano visionabili, non si poteva affermare che lui (Santoro) la cercasse. Dunque siccome Mentana cercava d’ammorbare le notizie giunte dal parlamento con le sue opinioni personali Santoro ha detto: abbiamo idee diverse di libertà. Ma Mentana ha risposto sulla chiusa e non su tutto l’argomentare (sul contratto, su quel che è accaduto in parlamento, ecc.. ), il che fa capire che NON POSSA rispondere. Ma se NON PUOI rispondere, NON TI METTERE IN MEZZO senza che nessuno te l’abbia chiesto.
Inoltre cosa significa che la libertà non è mai relativa? Ma se due giorni fa ha detto che Santoro ne voleva una illimitata ed relativa? Quindi lui per primo pensa che sia relativa. Infatti la libertà è un concetto astratto ed assoluta, ma più pragmaticamente è una certa visione del mondo, della situazione e dei vincoli che si devono accettare. E Mentana è uno che accetta quasi tutto.



3. Marco Bosatra ha scritto:

4 luglio 2011 alle 13:42

Antonio1972
anche Santoro è stato un dipendente Mediaset. E quindi? Negli anni ‘90 c’era posto per tutti, poi le cose sono un pò cambiate. Sul passaggio a La7, era stato proprio Berlusconi a chiedere a Mentana di restare a Mediaset. Lo stesso Mentana disse: “Mi offrì tutto quello che c’era da offrire perchè mi rivoleva a Mediaset”.



4. ventiore ha scritto:

4 luglio 2011 alle 13:49

Ma è possibile che la norma contro la Telecom apparsa e scomparsa nello stesso periodo non interessi a giornalisti che si occupano di televisione? Occuparsi di televisione vuol dire solo occuparsi di volti o anche di manovre?
Quindi cos’è più grave: MentanaVSSantoro o il governo Berlusconi (proprietario di Mediaset) che inserisce e leva norme a seconda di chi assume il competitor privato nei media?



5. Nicola47 ha scritto:

4 luglio 2011 alle 14:12

@Davide maggio

Che voleva dire Pietro nominando Maria volpe?
Non tenerci sulle spine.
Tu come credi che andrà a finire il caso santoro?
Ti sembra probabile a questo punto che visto che santoro cerca una libertà assoluta che possa andare su current tv se questo canale arriva sul digitale terrestre?
Rispondi a tutto e grazie in anticipo.



6. Davide Maggio ha scritto:

4 luglio 2011 alle 14:22

Nicola: mi piacerebbe saperlo :-)



7. Nicola47 ha scritto:

4 luglio 2011 alle 14:35

@Davide Maggio

E che che voleva dire Pietro nominando Maria volpe?
Non tenerci sulle spine.



8. Pietro ha scritto:

4 luglio 2011 alle 16:09

Mi spiace d’aver creato questo caos, non era nelle mie intenzioni. M’è proprio sfuggita quella battuta visto che si parlava di “pressioni nel vostro piccolo”.
Comunque, a grande richiesta, chiarirò: mi riferivo ai “disordini” che hanno caratterizzato le votazioni dell’ultima edizione dei Teleratti di Davide Maggio. M’è stato detto che alcuni voti sarebbero stati “caldeggiati”, altri scoraggiati, da componenti della giuria. E Maria avrebbe abbandonato amareggiata la giuria.
Questo vi dovevo e non aggiungo altro, anche perchè dovrebbe essere Davide Maggio a parlarne se lo ritiene necessario. Io riporto solo una “voce di corridoio” che m’è sfuggita così, all’interno di un discorso ben più generale.



9. Davide Maggio ha scritto:

4 luglio 2011 alle 16:13

Pietro: non e’ una voce di corridoio, e’ la verità. Quest’anno nel corso delle votazioni dei Teleratti i giurati si sono accesi piu’ del solito. E non ti nascondo che la cosa mi ha fatto piacere. Oggetto della discordia e’ stata l’assegnazione di un TeleRatto Speciale a Sgarbi oltre a quello della critica. Tre giurati, non essendo d’accordo con l’assegnazione, si sono ritirati dalla giuria per quella votazione mantenendo invece le votazioni per il TeleRatto della Critica. Tutto qui. Come nelle migliori giurie. E francamente il discorso non c’entra niente con quello di cui parlavamo :-)



10. Giuseppe ha scritto:

4 luglio 2011 alle 16:43

Mentana non è diversamente libero come dice Santoro, è semplicemente il direttore di una testata giornalistica di cui, giustamente, deve fare gli interessi. E’ il ruolo che Mentana ha avuto molto precocemente a Mediaset e che, in futuro, potrebbe ricoprire alla Rai o nella carta stampata. E’ nato per fare il direttore e quindi gli interessi dell’azienda per cui lavora. E lo fa bene. Santoro è il direttore di se stesso e dell’equipe che lo segue da decenni. Sa di avere un notevole peso nell’attuale situazione politica e soprattutto è seguito da milioni di persone anche quando i suoi programmi sono noiosi e rituali. Per trovare per sè la collocazione migliore e vantaggiosa nella prossima stagione televisiva, farà di tutto e di più. E sicuramente la spunterà come è sempre accaduto.



11. ANTONIO1972 ha scritto:

4 luglio 2011 alle 19:43

@ventiore
quando santoro andò a mediaset berlusconi non era ancora sceso in politica. la cosa fa una differenza abissale. mentana invece ha diretto il tg5 contemporaneamente all’entrata di b in politica. che non venga a fare il paladino della libertà. per carità,ottimo tg e professionista ma non mi venga a raccontare che fa come gli pare



12. Marco Bosatra ha scritto:

4 luglio 2011 alle 21:23

Antonio1972
aridanghete. Michele Santoro è passato a Mediaset nel 1996, due anni dopo che Berlusconi scese in politica.



13. ANTONIO1972 ha scritto:

4 luglio 2011 alle 22:14

cosi tardi? pensavo molto prima…sorry. questo non vuol dire però che i giornalisti di mediaset siano liberi. non a caso è durato poco santoro là



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