Doveva essere il nuovo binomio dell’informazione libera, di fatto al momento c’è solo un vivace botta e risposta come tra due illustri sconosciuti che per potersi fidare l’uno dell’altro devono prima annusarsi per bene. Enrico Mentana pur di portare Annozero a La7 si era offerto di tenere il programma sotto la testata del suo telegiornale. Per Michele Santoro invece, abituato com’è ai vaffanbicchieri di Masi, è inaccettabile che l’editore possa mettere un veto ai contenuti del suo programma.
Dalla prospettiva di Santoro, anche Mentana dopo aver difeso la politica del suo editore, è da rivalutare come un giornalista diversamente libero. Come promesso ieri sera nel corso del suo telegiornale, il direttore del TGLa7 ha replicato alle accuse con una lettera pubblicata oggi dal Corriere della Sera:
“Caro Michele nella tua lettera aperta a me indirizzata dalle colonne del Fatto Quotidiano, dopo la rottura delle trattative per il tuo arrivo a La7, affermi che siamo «diversamente liberi». Non so cosa voglia dire: non abbiamo mai lavorato insieme, e per quanto mi riguarda so che la libertà non è mai relativa. Dirigo un telegiornale, non una struttura clandestina: e tutti quindi possono misurare la libertà di cui godo, e che mi sono presa attraverso la garanzia di risultati che porto all’editore“.
“Scrivi che tu ed io «abbiamo nei confronti del potere (economico, politico ed editoriale) atteggiamenti molto distanti». Ho sulle mie spalle quasi vent’anni di tg diretti e condotti. Avrò fatto bene o male, ma nella videoteca non troverai una sola marchetta per questa o quella casa automobilistica, per questo o quello stilista, per questa o quellla azienda pubblica o privata (Telecom compresa). Non telefono ai politici nè loro mi telefono. In decenni di intercettazioni [...] non è mai stata segnalata una conversazione che mi riguardi. Non voto, ho pagato con la dissocupazione vera e senza sponde il dissenso con l’azienda in cui lavoravo“.
E ancora tirando in ballo anche Lerner:
“Siamo diversi, certo. Come diverso da te e da me è, ad esempio, Gad Lerner. Eppure credo che la nostra liberà sia la stessa, identica a quella del cittadino che sceglie da chi farsi informare e come”.
Sulle possibilità di una “riconciliazione”, invece:
“Io invece credevo, e credo ancora, che la via dell’intesa non sia del tutto preclusa. L’ho detto sapendo benissimo che sarei andato incontro al tiro incrociato delle due intransigenze, e anche forse al fuoco amico, come poi è successo. Resta un punto: la tua lettera agra, la tua polemica ricerca della diversità, confermano che certo non mi sono mosso in queste settimane per interessi di parrocchietta o di compagnucci. L’ho fatto proprio per amor di libertà, con l’idea che una rete libera possa ospitare tutte le voci di chi sa fare informazione. Certo non ne avrei tratto alcun vantaggio, se non quello di contribuire ancor di più a far crescere La7. Ci proverò lo stesso, insieme agli altri «diversamente liberi»“.
Mentana insomma non vuole chiudere la porta alle trattative: l’arrivo di Santoro significherebbe per La7 fare il definitivo salto da cenerentola ad affermata realtà nel panorama televisivo. Con il CdA Rai pare pronto a riunirsi giovedì proprio per discutere il destino di Annozero, sembra difficile che il telegiornalista possa piegarsi improvvisamente alle richieste di Giovanni Stella, almeno fino a quando la porta della Rai continuerà ad essere aperta.
1. ANTONIO1972 ha scritto:
4 luglio 2011 alle 13:14