10 al cast di Squadra Antimafia. Michelini, Cavallari, Bocci, Tognazzi e co. sono parte viva e integrante dell’ottima riuscita della fiction di Canale 5. Onore al merito.
9 allo stratega della comunicazione Michele Santoro. Vado via, resto, datemi un euro, la Rai è cattiva, no aspetta W la Rai: nessuno come lui sa giocare con i media ammaliando (o abbindolando?) il pubblico.
8 ad Antonella Clerici che, con equilibrio e fermezza, spiega i motivi del suo risentimento nei confronti di Barbara d’Urso. Sulla rivale, la conduttrice ha dichiarato a Gioia: “[...] Doveva usare toni diversi [...] Non parli di una ragazzetta del Grande Fratello, ma di una signora rispettabile. Io non l’avrei fatto. E non dimentico“.
7 a La7 che si aggiudica Benedetta Parodi. In attesa di Santoro, la rete di Ti Media si assicura una gallina dalle uova d’oro, anche se gli scettici dubitano sul fatto che la Parodina possa consolidare la sua fama all’interno di una rete ad alta vocazione informativa. Stupisce che Mediaset abbia rinunciato al Cotto e Mangiato doc come se nulla fosse.
6 a Victoria Cabello che su Io Donna, parlando di Victor Victoria, confessa: “I risultati sono stati buoni, abbiamo superato la media di ascolto della rete, ma ho vissuto due anni chiusa in quella stanza, e adesso ho bisogno di tornare alla vita, agli affetti, alle cose normali”. Beh va beh.
5 a Barbara d’Urso che a proposito delle sue interviste, già ribattezzate ‘cuore a cuore’, a Pomeriggio Cinque rivela: “Ormai i giornali le chiamano le D’Urso-interviste“. Ma che giornali legge Maria Carmela?
4 all’ “enfasi” con cui Paolo Liguori si rivolge, nel corso di Pomeriggio Cinque, alla malcapitata Francesca Cenci, rea di aver fraternizzato troppo con il popolo di Avetrana. Attenzione, non che il direttore di Tgcom avesse tutti i torti ma i modi sono stati francamente eccessivi.
3 a Melissa Satta, conduttrice di Insideout, Tutti Pazzi per la Scienza. Rai2 e Toro hanno compiuto un’ottima scelta mediatica puntando sull’ex velina in grande spolvero gossiparo ma purtroppo sarà per inesperienza, o per incapacità, ma la ”robotica” Melissa non è stata all’altezza.
2 ai primi mesi di operato di Lorenza Lei. D’accordo la neo DG non ha fatto peggio dei suoi predecessori, ma la rivoluzione targata Lei, nel segno della meritocrazia e del rigore, per il momento non s’è vista. Tutt’altro.
1 al montaggio fatto con l”accetta’ (e agli ascolti) della prima puntata dei Wind Music Awards.
0 a chi vede in qualunque servizio il Tg1 mandi (o non mandi) una sordida strategia di Minzolini contro l’opposizione e a favore del Governo. D’accordo il Minzo non è proprio un esempio di equilibrio ma troppo spesso, negli ultimi giorni, chi chiede obiettività al direttore non è stato obiettivo, rasentando la paranoia.
1. tempoforte ha scritto:
14 giugno 2011 alle 11:39