Il terremoto in Giappone, lo stato vegetativo, le violenze in Costa d’Avorio, le persecuzioni dei cristiani in Iraq. La Resurrezione. Alla faccia delle domande: il ‘question time‘ papale non si è fatto mancare nulla, a cominciare dagli impegnativi temi affrontati. Erano quesiti di fede quelli a cui ieri Benedetto XVI ha risposto in tv durante uno speciale del programma A sua immagine, su Rai1. Per la prima volta un Pontefice ha partecipato ad una trasmissione televisiva con un’intervista registrata e, tramite il piccolo schermo, ha dialogato in differita con alcuni fedeli (maggiori info, qui)
A Sua Immagine – Domande su Gesù, condotto dal giornalista Rosario Carello, ha alternato gli interventi video del Papa ad un confronto tra gli ospiti in studio (Padre Ugo Sartorio, direttore del Messaggero di S. Antonio, Chiara Amirante di Nuovi Orizzonti e lo scrittore Davide Rondoni). Seduto alla sua scrivania, il Pontefice ha risposto a sette domande con tono affabile e argomentazioni precise. Un’immagine televisiva certamente insolita rispetto all’abituale programmazione pomeridiana. Il suo intervento di ieri ha suscitato commenti e reazioni anche all’interno della stessa Rai.
Dopo la diretta tv, ad esempio, il membro della Commissione di Vigilanza Marco Beltrandi ha dichiarato di aver presentato un’ interrogazione urgente al DG Mauro Masi, perché l’intervento del Papa “accade nell’imminenza di un passaggio legislativo in Parlamento proprio sul tema del fine vita, e si configura come un’ingerenza gravissima con cui un Capo di Stato straniero cerca di influenzare non solo il clima culturale, ma anche la politica del nostro Paese“. Secondo l’esponente radicale l’intervista al Santo Padre sarebbe quindi stata una manovra per “alimentare nuove tensioni” e costituire ”un sostegno all’attuale governo“.
Lo scandalo nasce, in particolare, dalla risposta che il Papa ha offerto in tv alla madre di un ragazzo in stato vegetativo. “L’anima è ancora presente nel corpo” ha affermato Benedetto XVI, aggiungendo ”Io sono anche sicuro che quest’anima nascosta sente in profondità il vostro amore. E perciò questa vostra presenza, cari genitori, cara mamma, accanto a lui è un atto vero di amore di grande valore, perché questa presenza entra nella profondità di quest’anima nascosta e il vostro atto è, quindi, anche una testimonianza di fede in Dio (…) Vi incoraggio a continuare, a sapere che fate un grande servizio all’umanità con questo segno di fiducia, con questo segno di rispetto della vita“. Parole piene di compassione e speranza, che si riferiscono soprattutto ad una situazione spirituale e non contengono alcun ammonimento dottrinale. Dove sarebbe, dunque, l’ingerenza gravissima ravvisata da Beltrandi?
Il consigliere di Vigilanza ora pretende che la Rai conceda ”spazi analoghi alle diverse concezioni religiose presenti in Italia” in virtù di quel “pluralismo che dovrebbe caratterizzare uno Stato laico“. Chiede occasioni di contraddittorio al Papa sollevando così una questione annosa, delicata, difficile da dirimere. Allora, se proprio sembra così urgente, mettiamoci pure a discutere di questa proposta, apriamo il caso. Con la consapevolezza che nei palinsesti la religione non può essere trattata alla stregua di un qualsiasi argomento da talk show o, peggio, da potenziale telerissa.
L’innaturale contraddittorio religioso andrebbe presto a farsi benedire, con o senza indulgenza papale.
1. claudia ha scritto:
23 aprile 2011 alle 14:48