In questo paese così pieno di contraddizioni, dove succede tutto e il contrario di tutto, Davide Baroncini viene eliminato perché ha fatto soffrire una donna. Rosa, sedotta e abbandonata, ha giocato il suo Grande Fratello sul fatto che Davide l’ha mollata e subito dopo ha trovato il modo per avere altre due storie sotto gli occhi sofferenti di lei.
Non credo alla sofferenza di Rosa, sono convinta che chiusi dentro quella casa i sentimenti e le emozioni siano distorti e che se partecipi al Grande Fratello lo fai perché vuoi vincere e non solo partecipare, e Rosa vuole vincere. D’accordo, Baroncini non sarà stato il massimo della simpatia, soprattutto all’inizio, ma è uno che si è messo sempre in gioco sapendo di risultare spesso impopolare. È giovane ma non è stupido e non poteva non sapere che il giudizio da casa sarebbe stato, come sempre, politicamente corretto.
Con il televoto di ieri Davide ha pagato le sue scelte sentimentali, ha pagato il suo amore (chissà se sarà amore e non invece un calesse) per Erinela e, forse, ha pagato pure quella prosopopea che ha mostrato più volte all’inizio del gioco. Eppure io avrei fatto uscire Emanuele. Un uomo pallido, senza grandi virtù, né positive né negative, maschilista al punto giusto e che ha avuto l’unico merito di consolare la povera Rosellina. È un bello (bello?) che non balla. Uno che prima dice e fa cose e poi chiede scusa. Uno che, il dubbio è lecito, si sarà messo con Rosa per avere la garanzia di rimanere in gioco. Senza Baroncini nella casa, da oggi in poi, il GF sarà un po’ più noioso e, lo sappiamo bene, le ultime puntate sono già di per sé più faticose da seguire.
Fatto sta che il Commissario Montalbano stravince la serata pure questa volta e chiude con il 32.45% di share e 9.295.000 telespettatori mentre il GF si ferma al 25.86% di share e 5.962.000 telespettatori. Contro l’armata di RaiUno nulla ha potuto l’ingresso di Umberto Tozzi nella casa (e ti credo, aggiungo io). Senza nulla togliere al Gf, che quest’anno ha superato se stesso, Montalbano è il più valido esempio di televisione che alla qualità abbina la quantità. È un bello che balla. Di questi tempi, una rarità.
1. comare ha scritto:
5 aprile 2011 alle 11:03