
4
aprile
SOS LAMPEDUSA: UNA NUOVA PAGINA DI DIARIO DEL REPORTER FABIO CARESSA

Fabio Caressa
Per chi se lo ricorda come il telecronista delle notti magiche di Berlino sarà forse strano vedere Fabio Caressa nelle nuove vesti di reporter di Sky. Dopo il primo lavoro dedicato al lavoro dei soldati italiani all’estero con il reportage Buongiorno Afghanistan, il giornalista più brillante della testata sportiva satellitare torna su Sky Uno per parlare di attualità e geopolitica.
Sos Lampedusa, questo il titolo del diario che Sky trasmetterà giovedì sera alle 22,05, sceglie di portare i telespettatori nel vivo dell’emergenza che sta vivendo la piccola isola siciliana. Se la televisione sempre più veloce ed effimera contrae i tempi dedicati ai fatti lasciando spesso più spazio alle opinioni che agli eventi in sé, il documentario di Caressa si propone un filtro minimo per lasciare parola alle testimonianze dirette di chi gestisce quotidianamente l’accoglienza dei clandestini.
Le telecamere di Sky hanno seguito a bordo di una motovedetta dei guardacoste il drammatico salvataggio di cinque profughi, unici sopravvissuti all’ennesimo dramma del mare che ha disperso nelle acque del Mediterraneo decine di corpi di profughi fuggiti giorni prima dalla Libia nella speranza di una vita migliore. Il bravo giornalista racconterà così, attraverso le parole dei superstiti, l’angoscia di chi è costretto a vivere episodi strazianti come questo. Per chi si pone con indifferenza, o peggio con insofferenza, verso questa strage quotidiana sarà un bel pugno allo stomaco, ma forse è ora che la realtà cruda smuova un po’ gli animi.
Ampio spazio alla vita di Lampedusa prima e dopo l’intervento del premier Berlusconi, il suo piano per risolvere l’emergenza e la promessa di risolvere tutto entro 48/60 ore. Il team di Caressa però non si è limitato a posizionare l’obiettivo sul fronte italiano scegliendo di documentare a 360 gradi i caratteri della crisi geopolitica. Spazio dunque anche alle immagini direttamente provenienti dai confini tra Libia e Tunisia, ai centri di accoglienza predisposti per chi cerca asilo politico, alle partenze dei barconi dalle coste africane.
La scelta di intitolare diario questo viaggio non è casuale. Fabio Caressa sceglie la via della testimonianza personale per parlare del dramma esistenziale da uomo tra gli uomini. Smarcandosi dall’etichetta importante del reportage classico la tendenza sembra quella di non colorire politicamente la narrazione, anche se è spesso utopia la tendenza all’equilibrio perfetto, lasciando il più possibile all’acume dei telespettatori il compito di leggere tra i raccordi.
Che la televisione di servizio pubblico non sia più in grado di raccontare in maniera perfettamente credibile i fatti di cronaca? Non siamo arrivati all’estremo per cui se la vicenda viene raccontata da Paragone diventa immediatamente una lode all’efficienza del governo e se invece è filtrata da Santoro una pagina di carità mediatica per gettare ombre sinistre sulle politiche di chi sta al comando?


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2 Commenti dei lettori »

il reportage Buongiorno Afghanistan è stupendo, a tratti commovente…e poi Caressa è un numero uno, e adesso non solo più nel giornalismo sportivo…


esccrevo em portughese, perche no lo so em italiano. me gustaria tanto se entrate em contacto com o giornalista luca salerno do tg2.meu. email xxxxxxxxxxxxxxxxx. grazie

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1. Vincenzoo ha scritto:
4 aprile 2011 alle 17:25