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aprile

CARMEN RUSSO A DM: L’ISOLA SPAGNOLA? PIU’ DURA MA IL CAST ITALIANO HA UN’ALTRA CARATURA

Carmen Russo

E’ stata una delle icone degli anni’80. Le trasmissioni alle quali ha preso parte hanno fatto la storia della televisione commerciale, e tutti ricordano le sue mise sexy ma anche la professionalità che ha dimostrato. Carmen Russo non può fare a meno di provare nostalgia per lo spessore di quegli anni. E anche se ha saputo andare oltre i lustrini e le paillettes, trovando spazio nella nuova televisione dei reality, auspica un ritorno dei programmi dell’epoca, gli stessi che insieme a Mediaset ha scelto di rinverdire con Centopercento Carmen, dvd contente un best of dei suoi balletti e dei suoi sketch. Proprio la recente uscita della raccolta è il pretesto della nostra chiacchierata con Carmen.

Carmen perché Mediaset raccoglie in un dvd dei balletti e degli sketch anni ’80 ma non produce più programmi simili?

Non te lo so dire, posso dirti che questa è stata un’idea mia e di Enzo Paolo.  Abbiamo proposto un progetto ed è stato subito accettato. Sono molto contenta del dvd per due motivi: in primis si tratta di un mio successo personale e ne godo, il secondo motivo è che i giovani di oggi possono vedere balletti che oggi non si fanno più. Canale 5 è stato il fautore dei mitici anni ‘80, magari non fa più programmi semplicemente perché gli autori non c’hanno pensato.

Non lo trovi un paradosso?

Il dvd sta vendendo molto e mi auguro che un produttore capisca che tutti rimpiangono gli anni’80 e decida di fare un programma con lo spessore di quel tempo. In quel caso io sarei subito pronta anche perché siamo in poche a poterlo fare. Negli ultimi anni sono venute fuori tante ragazze che sono diventate molto popolari ma dovrebbero imparare a far qualcosa perché il pubblico non si accontenta dell’apparenza. Io all’inizio sono passata per una ‘bella e basta’, ma poi ho dimostrato personalità e talento. All’epoca non si aveva tempo per il gossip. Non voglio fare la bacchettona, ma se andavi in televisione non potevi pensare di non saper ballare, cantare e recitare.

Tra le nuove leve chi ce la può fare?

Tutte ce la possono fare, se penso a una Fico o a Belen. In generale le nuove leve dovrebbero avere l’umiltà di studiare. Il problema è che se loro non lo fanno, dall’altro lato non viene chiesto loro. Io, ad esempio, vedevo la Carrà e per me la donna di spettacolo doveva dimostrare qualcosa.

Ci racconti un aneddoto di quegli anni?

Era un continuo di aneddoti: a Drive in si provava uno sketch e subito ne nasceva un altro perché avevamo tanto spirito. Ah ecco, ho fatto una sigla finale di Drive e nell’ultima scena salivo in piedi su un letto con Enzo Paolo e avevo come abito un velo appoggiato come fossi una Venere. Il velo si spostò un attimo e uscì un seno, a quel punto tutti i fotografi in studio cominciarono a scattare, io, che non me ne ero accorta, ero impassibile e contenta. Pensavo che ci fotografassero perché la sigla era una cosa pazzesca. All’epoca uscì su molte copertine ed era uno scandalo, oggi potrebbe essere la normalità.

In quegli anni hai lavorato con Silvio Berlusconi…

Sì lui seguiva i programmi dando delle indicazioni e degli input molto opportuni, non si soffermava su sciocchezze. Era una persona che capiva il lavoro esistente dietro un programma, capiva che noi facevamo anche le 4 per portare a casa il risultato e non mancava di congratularsi. Aveva sempre una parola giusta per tutti, ecco perchè oggi a lui mi lega spirito di ammirazione e stima.

Lavorare in quegli anni era più facile?

Dipende, io grazie al cielo ho sempre lavorato a Canale 5 per le mie qualità, mentre c’erano persone in Rai che lavoravano solo grazie ad una raccomandazione. C’è da dire, infatti, che se a Mediaset un programma non funzionava veniva sospeso perchè gli sponsor non pagavamo più. In Rai mi è capitato che, pur essendo stata riconfermata nel cast di una Domenica In di successo, poco prima dell’inizio di una nuova edizione del programma, sono stata sostituita da un’altra.

Veniamo agli anni zero, hai partecipato a ben due Isole dei Famosi: una in Italia, l’altra in Spagna. Che differenze hai trovato?

Sono state due esperienze diverse. La prima, in Italia, è stata forse l’edizione più di successo perché era una novità ed era bella. In Spagna ho fatto la terza edizione, caso strano anche lì quella di maggiore successo, e sono stata sull’ultima spiaggia vincendo clamorosamente. L’edizione spagnola era molto più dura ma i personaggi non erano di prima categoria, c’erano sì il giornalista, lo sportivo, l’attrice ma in Italia la caratura del cast è più alta, anche in un reality fatto da vip gli artisti hanno un background diverso da quello spagnolo, con tutto il rispetto.

Perché secondo te quest’anno l’Isola ha avuto un calo di ascolti?

Malgrado la bravura di Simona e della produzione, i vip scarseggiano e poi c’è il problema che siamo all’ottava edizione.

In Spagna hai ricevuto proposte lavorative dopo Supervivientes (Isola dei famosi spagnola, ndDM)?

Prima dell’Isola ho fatto una televisione importante, improntata sul varietà. Ho presentato Buona Domenica versione Cuccarini Columbro (La battalla de las estrellas, ndDM) con Bertin Osborn, poi per un anno ho fatto il sabato sera. Dopo, con l’avvento del reality, i programmi hanno cambiato direzione diventando più gossipari. Se devo fare l’opinionista preferisco farla in Italia.

Proprio in una trasmissione di Telecinco poco meno di un anno fa hai rivelato di stare pensando di ricorrere alla fecondazione assistita per avere un bambino. E’ stata accantonata quella possibilità?

Ci sto ancora pensando, meno ne parlo e più mi auguro mi porti fortuna.

Rifaresti tutto nella tua carriera?

Sì anche guardando questo dvd ho la conferma che quello che ho fatto è il massimo che potevo fare e ringrazio il cielo di aver vissuto degli anni di spettacolo che mi hanno arricchito. Ad esempio a Grand Hotel ogni settimana era ospite una guest star internazionale, e questo permetteva ad una ragazza giovane di mettersi in gioco e imparare.

A chi devi dire Grazie?

A molte persone, innanzitutto Enzo Paolo sia nella vita privata che in quella lavorativa. Poi ripeto se non ci fosse stato Canale 5 la mia carriera non sarebbe decollata, soprattutto dopo aver terminato il filone commedia sexy con il quale se non ti sposavi un produttore era difficile andare avanti. Ringrazio Brando Giordani che mi conobbe in una sigla di Colosseum e mi fece fare Io Jane, Tu Tarzan e Domenica in. Infine Antonio Ricci che ha saputo cogliere il mio lato ironico.

A proposito di Ricci, cosa ne pensi della polemica sul corpo delle donne?

Non accetto polemiche, ma stiamo scherzando? Il corpo delle donne va bene per pubblicizzare i profumi e non in tv? Parliamo, poi, di veline che fanno sala prove, che ballano stando in un contesto sano. La bellezza non deve essere penalizzante in nessun modo.

Quali desideri professionali hai?

Faccio l’opinionista -e sono ben felice – ma penso sia arrivato per me il momento di propormi in una maniera diversa. Mi piacerebbe confezionare un programma legato allo spettacolo dove io sono al servizio di altri.

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3 Commenti dei lettori »

1. sara ha scritto:

4 aprile 2011 alle 15:51

Vedo che Carmen Russo è una persona mooolto modesta…!!!Va bene che sei una persona conosciutissima da piu’ di 30 anni,pero’ credo che sarebbe stata ancora piu’ “star” se non se la fosse suonata e cantata da sola…eccone alcune perle che mi hanno colpito:

“In Spagna ho fatto la terza edizione, caso strano anche lì quella di maggiore successo”

” io grazie al cielo ho sempre lavorato a Canale 5 per le mie qualità”

“…In quel caso io sarei subito pronta anche perché siamo in poche a poterlo fare…”

“o all’inizio sono passata per una ‘bella e basta’, ma poi ho dimostrato personalità e talento”

“ho la conferma che quello che ho fatto è il massimo che potevo fare”



2. Peppe93 ha scritto:

4 aprile 2011 alle 16:46

Curioso mi aspettavi che dicesse che Supervivientes era stato più divertente. Per il resto sono d’accordo



3. Peppe93 ha scritto:

4 aprile 2011 alle 16:46

*Aspettavo



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