Nell’anno in cui l’Italia festeggia i 150 anni dell’Unità, non poteva mancare, tra le fila dei “Parenti di” dell’Isola dei Famosi, Walter Garibaldi, discendente del patriota risorgimentale Giuseppe. Walter, però, nella “battaglia” non ha la stessa fortuna che ebbe il suo avo e si ritrova fuori dal reality per un’eliminazione “anomala” avvenuta senza l’ausilio del televoto. Ma non importa, l’agente dello spettacolo si definisce un giocatore e la circostanza non l’ha certo infastidito. Quel che, forse, ha amareggiato Walter è stata l’esclusione dalle celebrazioni del 17 marzo. Di questo e della sua avventura isolana, della quale è più che soddisfatto, l’erede dell’eroe dei due mondi parla a DM.
Allora Walter quanto ti secca essere uscito senza un televoto?
Onestamente non mi dispiace. E’ una nuova regola, all’ottava edizione hanno cambiato tutto e penso che un giocatore debba accettare le regole. Il dispiacere è dei miei amici che non hanno potuto usufruire, per sostenermi, di un sistema democratico come il televoto.
Se ci fosse stato il voto popolare pensi che saresti ancora sull’Isola?
Non lo so, sono ancora molto frastornato. Ad ogni modo, da quello che ho visto, il pubblico mi ha percepito positivamente: per una persona che mi attacca, ce ne sono cento che mi acclamano. Sarà perché sono veramente stato me stesso, in quanto per me il reality è realtà. Ma la vittoria più grande è stata quella di aver allacciato rapporti interpersonali ottimi con tutti. L’unica persona con cui non ho legato è stata Mogol, di tutti gli altri sono stato amico e confidente.
Per quali ragioni non hai legato con Mogol?
Dovresti chiederlo a lui. Non so il motivo perché nei cinque giorni precedenti all’avventura avevamo solidarizzato mentre dopo ho avvertito in lui un cambiamento dovuto all’inizio del gioco. L’esser preso dall’andare avanti l’ha distolto dal relazionarsi con gli altri in maniera normale. Solo l’ultima settimana c’è stato un avvicinamento, oltre che nelle 26 ore di volo che abbiamo fatto insieme per ritornare in Italia. Avrei voluto che lui non giocasse sull’isola perché non mi è piaciuto ma devo ammettere che al di fuori è stato leale.
Ma quindi vi eravate messi d’accordo per nominarlo?
Non ci dicevamo nulla e quando eravamo stati accusati di essere una sorta di “cupola” io mi sono risentito. Il nostro è stato un gioco pulito e se abbiamo fatto gli stessi nomi è perché tra di noi si parlava, ad esempio, nel caso della nomination ad Abi lei avrà palesato un malessere e gli altri l’avranno nominata. La nomination è obbligatoria ed è ovvio che ci sarà sempre uno più votato. Ti posso dire che io avrei sempre votato Francesco. Riguardo alla terza puntata Francesco già sapeva che sarebbe stato nominato ma quando è stato male, due di noi, compreso il sottoscritto, non volevamo più votarlo. A quel punto lui è entrato in studio chiedendo di esser nominato e allora io ho cambiato idea.
Com’è convivere con Gianna?
Gianna è una lavoratrice indefessa, a prescindere dalla presenza delle telecamere, è una signora dalla forza inesauribile, sempre attiva, non c’è mai un momento in cui è stanca. Se sembra che vuole comandare non è così, ognuno ha comandato in base a quello che sa fare. Ognuno aveva un ruolo definito e l’ha rispettato, ad esempio, io ero deputato a fare l’”uomo di fatica”.
Che opinione hai dei famosi?
Il rapporto con loro si riferiva alla diretta, non conoscevo personalmente neanche uno di loro per cui non ho un’opinione. Posso dirti che in una delle prime prove tre persone, tra cui Nina Moric, hanno chiesto di poter dividere le lasagne; un gesto molto bello.
Cosa ti è mancato sull’isola?
Non mi è mancato nulla.
Sei il manager dei Jalisse?
No, ma collaboriamo con loro, io gestisco le sorelle Boccoli, la Elmi e altre persone che lavorano nello spettacolo ma senza visibilità.
Tra le isolane prenderesti, nella tua agenzia, Raffaella Fico?
Non lo so, se la conoscessi meglio chissà, ma ha un altro target la mia agenzia. Prendo persone che vengono dal teatro, che parlano un buon italiano, che si sono formate, un curriculum prettamente televisivo della Fico è distante.
Se prendi persone che parlano un buon italiano, che si son formate vuol dire che dell’Isola non prenderesti nessuno…
Questo no. So che Abi e Mogol studieranno dizione e che anche Matteo e la de Andrè erano interessati allo spettacolo. Con loro ho avuto un rapporto quindi, se decidessero di migliorarsi, potrei prenderli.
Ma tu dal punto di vista della carriera che cosa ti aspettavi?
Non mi aspettavo nulla e sono contento del nulla che arriverà. Lavoro nell’ambiente da quando avevo 15 anni e per ogni cosa fatta so la sofferenza per quelle che non ho potuto fare. Mi piace molto scrivere e credo continuerò a farlo per la televisione e il teatro. Ti racconto che quando mi ha chiamato la produzione dell’Isola pensavo fosse per dei miei clienti:”a me?” mi sono detto. A quel punto ho anche avvertito che i parenti naturali di Garibaldi sono tanti, ed io sono adottivo e dunque avrebbero avuto delle complicanze a scegliermi. A questo proposito, tranne mia zia, con cui ho sempre avuto un rapporto molto rispettoso, penso che gli altri non siano stati molto contenti.
Ti è dispiaciuto uscire nella settimana dell’Unità d’Italia?
Pensa che hanno detto che era una combine per farmi uscire ma io l’Unità d’Italia l’ho festeggiata a casa con i miei amici, non sono stato invitato da nessun istituzione o governo.
Voi discendenti di Garibaldi siete stati ignorati per questa ricorrenza?
No io lo sono stato, evidentemente ci sono figli di serie A e serie B, pur essendo stata mia madre la capofamiglia rispetto alla genealogia. Ma è un problema loro, io ho vissuto sempre più rispetto al mio nome che al mio cognome. E’ una cosa spiacevole perché mia madre ci teneva ma da quando è morta, da quel punto di vista, la mia vita è cambiata, è come se io non fossi esistito.
Ti snobbano perché sei stato adottato?
Sicuramente sarà questo. Ma io credo ci sia anche un’eredità spirituale e morale che è quella nella quale sono nato, e che ha permesso a una donna come mia madre di avere amore nei miei confronti e nei confronti del prossimo.
Tornando al gioco: chi vuoi che vinca e chi vorresti far vincere?
Vincerà Killian. Sul chi vuoi che vinca non riesco a non essere buonista e non ce la faccio a darti solo un nome. Vorrei che vincessero la Fogar o la Allegretti. Roberta è una potenza, quante risate ci siamo fatti. Lei vorrebbe fare l’attrice, e siccome io sono anche un insegnante, nel senso che faccio corsi gratuiti agli attori giovani della mia agenzia, abbiamo fatto delle piccole lezioni sull’isola. Secondo me può diventare un’attrice perché ha dei colori tutti suoi, a patto s’intende che studi dizione e recitazione.
1. Diego Milanese e Milanista ha scritto:
29 marzo 2011 alle 00:26