Finalmente ci siamo. Poche ore e scopriremo il nome del trionfatore assoluto, o meglio i nomi, di questa decima edizione di Amici. Per la prima volta la Castigatrice premia il migliore allievo delle due categorie, conscia della più facile popolarità del canto rispetto al ballo, e mette in palio un montepremi per ogni sezione artistica. Centomila euro l’importo dell’assegno per chi sbaraglierà gli ultimi rivali. Ma non finisce qui: i finalisti potranno sperare anche in altre due borse di studio finanziate dallo sponsor, entrambe di cinquantamila euro, di cui una assegnata dalla giuria come premio della critica, che se tanto ci dà tanto dovrebbe annoverare un numero di membri tale da occupare interamente lo studio.
Per la finale la De Filippi ha richiamato a sé i suoi gioiellini del momento Alessandra Amoroso ed Emma Marrone, quasi come miss che devono passare lo scettro, impreziosendo il tutto con due grandi artisti come Fiorella Mannoia e Roberto Vecchioni. Giulia, Vito, Denny, Annalisa e Virginio, i cinque finalisti, sono giustamente apparsi emozionati nella puntata amarcord di ieri in cui si ripercorrevano tutte le tappe del loro cammino nella scuola.
La meta è vicino e negli ultimi giorni tutto è tornato in discussione, tanto che nella perfetta strategia da talent arriviamo alla finale con pronostici molto difficili, soprattutto perchè il televoto che, finora ha avuto pochissimo peso, potrebbe scatenarsi selvaggiamente proprio all’ultimo atto. L’atmosfera è quella di rinnovamento, e farebbe tendere verso i due ragazzi meno nazional-popolari, cioè Denny e Annalisa, ma il tutto si giocherà sul filo di lana, specie nel settore canto.
Il bilancio della trasmissione se si considera la lunga militanza nel settore talent è ambivalente. Da un lato continua ad avere un seguito che duplica tutti i rivali sul campo, è leader come marchio a più livelli e avvicina sempre di più gli snob al suo mondo (qualche anno fa se qualcuno ci avesse detto che “un’amica di Maria” avrebbe rappresentato la pasionaria anarchica ad Annozero ci saremmo fatti delle gran risate); dall’altro è indubbiamente l‘edizione più discutibile a livello di fase finale: si è sentita troppo presto la stanchezza e spesso i tentativi continui di rabberciare il regolamento con invenzioni molto fantasiose non ha migliorato la percezione generale.
1. ANTONIO1972 ha scritto:
6 marzo 2011 alle 12:38