Poche ore dopo la prima del Festival di Sanremo è già tempo di uscire allo scoperto con le palette in mano. Il nucleo focale della prima valutazione delle canzoni sono proprio i testi. Se è vero che all’Ariston si celebra la musica non possiamo trascurare che una canzone è fatta anche, o soprattutto, di parole.
Come sempre a Sanremo vincono i sentimenti. Nei 14 testi dei big la parola amore si ripete ben 32 volte, con una fortissima concorrenza di ripetizioni con dolore, cuore, mare attestati rispettivamente a 7, 10 e 16 occorrenze. Tra le righe qualche sparuta forma di protesta sociale o qualche istinto di ribellione nel contesto che i radical chic hanno sempre etichettato come il principale simbolo del conservatorismo melodico e sociale. Pochi i coraggiosi sulla ribalta a dire il vero: Tricarico, Roberto Vecchioni, Anna Oxa e Patty Pravo, Davide Van de Sfroos.
Scendiamo però nel dettaglio dei testi del primo gruppo di artisti dando una prima valutazione. Lasciamo alla seconda esibizione il voto delle esecuzioni e la classifica complessiva.
Al Bano: voto 5. Amanda è libera parte con le migliori intenzioni. Il tema è lo sfruttamento della prostituzione, a partire dal triste fatto di cronaca della morte di Doris Iuta, prostituta nigeriana trovata morta sulla strada vicino a Livorno. Il nobilissimo intento sfuma con la banalizzazione del lessico e delle rime: predominano le rime baciate e l’assonanza si ripete in maniera abbastanza monotona. A parte qualche verso scritto bene per il resto si ha la sensazione di essere in un disegno di bambino delle elementari. Un Povia di maniera, quindi vi lasciamo immaginare.
Luca Barbarossa e Raquel De Rosario: voto 4. Sembra una riedizione delle metafore di Carone per Scanu. Anziché esserci però tutti i luoghi e tutti i laghi troviamo su su nel cielo, giù giù nel mare per esprimere questo folle amore. Quello che più pesa sulla canzone è il fatto che si riduca a una breve strofa e un brevissimo ritornello che si ripetono sempre uguali.
Giusy Ferreri: voto 7. Bungaro conferma la sua grande capacità lirica. Una serie di belle immagini dominano la scena della canzone: un cuore fuorilegge che spara colpi di dolore, la passione d’amore associata al tormento delle viscere che sanguinano passione. E’ la prova del nove per la Ferreri: la canterà da artista o da cassiera?
La Crus: voto 6. Classico tema dell’uomo innamorato e pentito ma con la variante di una dimensione atea e disillusa. La voglia di amare e la consapevolezza delle debolezze. Non credo nel peccato, amor e mio perché non credo in Dio. Petrarchismo per una volta maledetto. Essenziale ma ben costruito, soprattutto per la scelta del verso libero.
Luca Madonia e Franco Battiato: voto 6. Il nome di Battiato faceva ben sperare, nonostante il celebre cantautore abbia precisato di essere un semplice corista per l’amico Madonia. Bella l’idea della maschera nuda pirandelliana, della scissione tra vivere e vedersi vivere ma il testo poteva e doveva osare di più. L’immagine dell’alieno per quanto efficace non riesce ad essere poeticamente significativa.
Modà ed Emma Marrone: voto 5 e mezzo. Non ci aspettavamo sicuramente il testo dal secolo da un gruppo che riesce a graffiare più con la musica che con le parole. Bella l’idea della trasfigurazione paesaggistica dell’amore, un classico nella storia della poesia moderna. Ci voleva però un piccolo sforzo in più per evocare qualche immagine liricamente meno logora.
Nathalie: voto 5. Anche per lei non è il testo a dover fare la parte del leone sul palcoscenico. Il repertorio dei riferimenti è un po’ striminzito. L’unica trovata veramente felice è il verso in cui i sogni vengono immaginati come forme che resistono al tempo e alle tempeste di vento.
(continua…)
Albano, Anna Oxa, Anna Tatangelo, big, Davide Van de Sfroos, Emma Marrone, Festival di Sanremo, Festival di Sanremo 2011, Franco Battiato, Gianni Morandi, Giusy Ferreri, La Crus, Luca Barbarossa, Luca Madonia, Max Pezzali, Modà, Nathalie Giannitrapani, Pagelle, Patty Pravo, Raquel Rosario, Roberto Vecchioni, Testi delle Canzoni, Tricarico
1. aladino ha scritto:
16 febbraio 2011 alle 12:52