Slurp! Ecco l’ennesima leccata del direttore “Minzolingua“, prova evidente che il suo Tg1 sia ormai a completo servizio del potere. Nei giorni scorsi i detrattori ci hanno dato dentro con le critiche e gli sfottò a cantilena, furiosi più che mai dopo l’intervista rilasciata dal premier Berlusconi al notiziario della prima rete. Il motivo? Le domande poste a Silviuccio erano troppo accomodanti, per non parlare dell’atteggiamento del giornalista Michele Renzulli, che invece di incalzare il Presidente del Consiglio gli avrebbe fatto solo da reggi-microfono. Le accuse in merito, piovute abbondanti da più parti, hanno suscitato l’immediata reazione di Augusto Minzolini, il quale ieri vi ha replicato a tono consultando l’archivio del Tg3.
All’interno della rubrica “Media”, in onda nell’edizione delle 13.30 di ieri, il notiziario di Rai1 ha trasmesso lo spezzone di un’intervista realizzata nel 2007 all’allora premier Romano Prodi dal vicedirettore del Tg3 Pierluca Terzulli. Il giornalista chiedeva: “Si può dire che volete passare dalla fase dei sacrifici a quella dell’abbassamento delle tasse?“. Il Professore raggrinziva le labbra, poi con tono serafico rispondeva: “Sì, mi sembra una sintesi giusta“. “Ovviamente quella volta nessuno si sognò di contestare alcunché, questa volta invece non solo contestazioni ma anche falsificazioni…” ha commentato di seguito Mario Prignano, autore del servizio. La stilettata del tg di Minzolini ha colpito con precisione il Tg3, che da lì a poco affidava una secca replica al suo direttore.
Bianca Berlinguer ha infatti parlato di “grave scorrettezza” di “comportamento a dir poco sleale“, nel tentativo di dimostrare “che siamo tutti uguali, cioè incapaci di fare i giornalisti, di porre domande vere ai membri dell’esecutivo“. In soldoni: caro Minzolini, sdraiato ci sarai tu. A fermare gli stracci volanti è intervenuto Paolo Garimberti: “Trovo inaccettabile il ‘fuoco amico’ di una testata su un’altra. Parafrasando un testo sacro: sarebbe opportuno pensare di più alla trave che è nel proprio occhio” ha affermato. Per dovere di cronaca, annotiamo che il Presidente della Rai aveva utilizzato espressioni simili anche quando il ’direttorissimo’ era stato canzonato da una parodia del programma Parla con me di Serena Dandini.
Se il Minzo fa occhio per occhio e Garimberti richiama alla pagliuzza e alla trave, noi prendiamo in prestito un’altra espressione evangelica, per ricordare che nell’informazione tv nessuno è senza peccato da poter scagliare il macigno (o il fango) con presunzione. Senza ipocrisia bisognerebbe inoltre ammettere che, nello specifico, il Tg1 ha sempre avuto un’impronta filo-governativa, qualunque fosse la forza politica che in quel momento reggeva l’esecutivo. Le interviste acquiescenti, così come i taglia e cuci realizzati con cura non li ha inventati Minzolini. Oggi Augusto ci metterà pure del suo, ma certe colpe non andrebbero rimproverate solamente a lui.
Ricordate l’alterco tra Gianfranco Funari e Rosy Bindi durante la trasmione “Per tutta la vita” condotta da Fabrizio Frizzi nel 1998? Con una telefonata in studio l’allora Ministro della Sanità si infuriò anche con lo stesso presentatore, ghiacciando il pubblico rimasto in silenzio. Ma nella ricostruzione effettuata del Tg1 diretto da Marcello Sorgi, magia: gli spettatori applaudivano fragorosamente l’intervento della Bindi, e persino Funari sembrava concordare con le sue parole. Un taglia e cuci di raffinata qualità, smascherato da Striscia la Notizia.
Ad avere pazienza si potrebbero individuare molti altri episodi simili, segno che il rapporto ’singolare’ tra la politica e alcuni tg viene davvero da lontano. D’altra parte è sempre stato così o quasi: governo che vai Minzo che trovi.
1. zack71 ha scritto:
5 febbraio 2011 alle 12:00