Leggera, carina, delicata e anche un po’ sprint nella piccola parentesi del twist ballato con il padrone di casa: sono lontani i tempi dei tailleuroni con spalline imbottite di cemento per Maria De Filippi. Certo che l’emozione da caramella nascosta tra le mascelle e l’amuleto del suo inseparabile gelato non la abbandonano nemmeno quando l’amico Alfonso Signorini l’accoglie nella sua dimora di Kalispera mettendola a suo agio tra la seduta informale sui gradini e il tenerissimo cagnone Vespa. La spensieratezza del ballo non allenta comunque l’imbarazzo a muoversi in uno studio che non è il suo. Non la troviamo infatti a spadellare allegramente tra il tinello e il sofà del padrone di casa: si concede alla scena solo nei momenti in cui è direttamente coinvolta. Gioca col cane appena il riflettore si spegna su di lei.
Nel lungo scambio di confessioni che Maria ed Alfonso si fanno naso a naso ci sono dei momenti di pura intensità. La semplicità della De Filippi si conferma ancora una volta più una virtù che un neo. Piace il ritratto a tinte tenui che emerge dei due personaggi, che per una sera possono mostrare ipocondrie e debolezze. Raggomitolati come a voler difendere il proprio pudore i due interlocutori si ascoltano e si rispettano con molta attenzione. Colpisce la percezione dell’uomo che sta al di là del personaggio. Meraviglia sempre di più il fanciullino che è dentro la Castigatrice: la sua eterna paura di sbagliare, l’angoscia di deludere le aspettative o di poter apparire banale, l’ansia della televisione, l’ingenuità con cui reagisce alla maliziosa battuta di Signorini sull’ipermetropia. Il panico della diretta, nonostante ormai quasi diciotto anni di militanza attiva davanti alle telecamere: Ogni volta che si apre il led di Amici temo di svenire.
Come ai tempi dell’intervista di Bonolis torna la commozione profonda al ricordo del padre, la tenerezza estrema al pensiero del figlio. L’etica del dovere, il bisogno di non sentirsi mai sola e la forza dell’indipendenza emergono ancora una volta come tratti irrinunciabili della sua personalità. Quello che la De Filippi mantiene dentro e fuori scena è un‘attenzione ostinata al più piccolo dettaglio: i piccoli gesti di Maurizio col gatto Filippo, i minimi segnali che tradiscono i vizietti poco salutari del marito. Alla domanda più cattivella che le viene posta, cioè un giudizio sulla televisione contemporanea, risponde con acume: guardo molto le serie americane e mi faccio dei gran pianti, come a voler glissare su ogni commento che potrebbe esporla a catene di battibecchi.
Per quanto riguarda Alfonso invece rimane negli occhi la fragilità con cui parla dell’amore assoluto per la madre, la confessione sulla difficoltà di una vita passata a conciliare l’omosessualità con la dottrina rigida del culto religioso cristiano. Gli occhi diventano lucidi quando confessa l’angoscia del senso di colpa che non scalfisce comunque la fede e la preghiera (aveva un rosario in tasca). Un frammento brevissimo che presto lascia spazio al sorriso e alla soddisfazione per la sua trasmissione, premiata dal pubblico e certamente riconfermata.
Un sorriso che potrebbe allargarsi ancora di più se l’ospitata della De Filippi facesse schizzare l’Auditel ancora più in alto. Grande curiosità desta la sfida a distanza con l’intervista storica a Bonolis. Concesse le attenuanti di calo dei telespettatori e di orario inoltrato riuscirà Kalispera a superare Il senso della vita?
1. AleXander ha scritto:
27 gennaio 2011 alle 08:38