Scrivo volutamente prima che vengano resi noti i dati Auditel relativi alla giornata di ieri. Dati che, come tradizione, andranno ad influenzare le valutazioni di ciascuno, cambieranno le opinioni dei telespettatori e faranno scervellare gli autori dei nuovi due show del sabato sera per trovare le modifiche da apportare per poter vincere sul competitor. E, invece, da cambiare c’è ben poco. Finalmente il sabato sera delle ammiraglie riconquista una propria dignità con un’offerta apprezzabile per i casalinghi del fine settimana.
Due programmi ben fatti, confezionati con cura ed affidati a professionisti non improvvisati che avranno costretto, in più di un’occasione, a fare zapping tra una rete e l’altra per non perdere i momenti di spettacolo dati in pasto al telespettatore. Programmi che finalmente si sottraggono alla nuova imperante e incomprensibile logica della tv nostrana: l’ideazione e la realizzazione di un prodotto a tempi di record. Ma soprattutto, programmi che potevano contare su se stessi senza dover ricorrere a toni urlati, avanzi di reality, amanti, scoop e accanimenti terapeutici vari per poter portare a casa la puntata.
Se sul primo, “Attenti a quei due” della coppia Fabrizio Frizzi-Max Giusti, un’idea ce l’eravamo già fatta in tempi non sospetti, sul secondo c’è da spendere qualche parola in più. La ‘nuova’ Corrida, infatti, era attesa dai supremi giudici dell’etere chiamati a sentenziare sulla new entry Flavio Insinna, il cui arrivo -sulla carta- era stato accolto in maniera più che favorevole. E le speranze erano evidentemente ben riposte. D’altronde la familiarità e la popolarità del conduttore si sposano perfettamente con i dilettanti allo sbaraglio portati alla ribalta dal programma. Ottima la scelta di preferire al ruolo di conduttore quello di ‘accompagnatore dei concorrenti sul palco‘, ruolo che -l’esperienza mi insegna- sposta in toto i riflettori su chi “conduce per sottrazione”.
Ma ad avermi stupito è un altro fattore. Canale5 sceglie, per la seconda volta (e sempre che la memoria non mi tradisca), di fare una ‘piccola virata di target’, esperimento già apprezzato con l’Io Canto di Gerry Scotti. Una “ripulita” bella, buona e necessaria allo show di Corrado che ha portato via un glorioso vecchiume di decine di anni strizzando al contempo l’occhio ad un pubblico che qualche anno in più dovrebbe senz’altro averlo.
Emblematica la scena che sembra ricalcare in maniera forte quella di Ballando con le Stelle. Atmosfera calda e rassicurante, accentuata da una fotografia ottima, che avvicina, quanto meno visivamente, a Canale5 anche qualche aficionados di Rai1. Bravissimo Marco Calzavara che dopo anni di dominio di Stefania Conti, riesce a dare a la Corrida le sembianze di un vero show da sabato sera.
E con questi presupposti, che vinca davvero il migliore, con la consapevolezza di aver offerto, in entrambi i casi, una buona televisione. Il resto, è questione di gusti.
1. curiosity ha scritto:
9 gennaio 2011 alle 10:13