O tempora o Mora! Ogni Santo-ro ha i suoi ‘altarini’, di oggi e di ieri. Quelli del pugnace conduttore di Annozero, ad esempio, portano dritti in Viale Monza a Milano, là dove si erge il quartier generale di mister Lele Mora. I devoti del giornalista di Raidue saranno confusi: cosa ci faceva il paladino della libera informazione da quelle parti? In effetti immaginare l’integerrimo Michele Santoro tra soubrette e tronisti gonfiati da ore di palestra fa effetto; anzi pare proprio una burla. Invece no, nella golden age del lelemorismo imperante (siamo negli anni 2000) accadeva anche questo.
A raccontarlo è lo stesso agente dei vip in un’intervista rilasciata al settimanale Gioia. Mora non fatica molto a tornare indietro nel tempo, e ricorda: “Santoro è venuto tre volte a casa mia. Il nostro sodalizio nacque dopo che il giornalista Riccardo Iacona passò due mesi da me in Sardegna per fare quel fantastico documentarido ‘Tutti ricchi’ che fece il 32% a Sciuscià“. Anche lui alla corte di re Lele, che oggi ammette: “la mia più grande libidine è stata, anni dopo, invitare Santoro a casa mia e farlo sedere tra Costantino e Daniele Interrante“. Il fantastico simposio dei “troppo belli” sarebbe stato anche immortalato in una foto conservata chissà dove, forse in un archivio segretissimo di Fabrizio Corona.
Il giornalista Rai bazzicava da quelle parti per un motivo ben preciso: “Cercava persone per il nuovo progetto di Raiude, Annozero, e lo dovevo presentare a Beatrice Borromeo” dice il manager. La pricipessina, però, replica: “Falso, mai lavorato per lui!“. Con gli anni Sant’oro ha cambiato parrocchia e ora l’anchorman si affida all’impresario Lucio Presta. Per carità, in ogni caso il fatto che Michelone abbia frequentato la corte di Mora non è mica un reato e anzi, forse non è nemmeno una notizia. Un professionista della tv come lui ha tutto il diritto di rivolgersi a chi vuole per migliorare il suo prodotto, e forse negli anni 2000 re Lele poteva essere il più adatto a farlo.
Stupisce solo che oggi Santoro si sia messo a raccontare quell’ambiente come un ricettacolo di vizi e ambiguità, e in particolare lo abbia fatto dopo gli scandali delle serate “vivaci” a casa del premier Berlusconi. Strano, perchè lo stile di vita del lelemorismo il giornalista lo conosceva ormai da anni, almeno dai tempi del suo Sciuscià che in parte lo aveva ben documentato.
Peccato comunque, perchè alla fine a rimetterci pare sia stato solo Lele Mora. Continuando a frequentare Santoro ci avrebbe guadagnato in reputazione e soprattutto in divertimento: nessuno prepara le “feste” al Cavaliere come sa fare lui.
1. Vince ha scritto:
4 dicembre 2010 alle 12:21