Non di solo Fazio vive l’uomo. Eppure da quattro settimane il prime time del lunedì italiano fa binomio con Vieni via con me, il programma che ha smantellato a suon di ascolti lo stereotipo secondo il quale la tv impegnata non tirerebbe più. Alla faccia, 9milioni e rotti di telespettatori la Rai non li vedeva da tempo se non durante qualche partitona di calcio. Da quando è cominciata la trasmissione della premiata ditta Fazio&Saviano è stato subito amore, così nel turbinìo di elenchi e monologhi il pubblico è andato in estasi, riuscendo persino a scordarsi che il lunedì sera la tv di qualità esisteva da un pezzo. E ha continuato a farlo, se è per questo.
Se state pensando al GF siete un attimino fuori strada, perchè invece stiamo parlando dell’Infedele di La7. Il talk show condotto da Gad Lerner sulla rete cenerentola delle generaliste ha sempre costituito un apprezzabile approfondimento all’attualità, fatto con garbo e con l’accortezza di dare voce ad ospiti che non appartengano alla solita cricca incollata alle poltroncine dei salotti tv. Un programma con ritmi tutti suoi, ma evidentemente non così à la page da reggere all’ondata d’urto di Vieni via con me, lo spettacolo che tutti devono vedere. La divina liturgia di Raitre ha tirato una spallata all’infedele spazio di La7, facendogli dimezzare gli ascolti che fino a un mese fa navigavano oltre il 4%.
Nonostante lo scivolone, Gad Lerner non si è perso d’animo e in queste settimane ha allestito delle puntate di tutto rispetto quasi in risposta alle cannonate sparate dalla torre d’avorio della terza rete. Così, se Saviano parlava delle infiltrazioni mafiose al nord Italia scomodando la Lega (e facendo infuriare il ministro Maroni), su La7 veniva messo sotto torchio Marcello Dell’Utri, definito dal pm Antonio Ingoria la testa di ponte tra le cosche siciliane e “certi ambienti del mondo finanziario e imprenditoriale milanese“. Allo stesso modo, ai monologhi di Vieni via con me sulla cosiddetta “macchina del fango“, l’Infedele replicava intervistando Vittorio Feltri, considerato uno dei massimi esperti di quel meccanismo.
Non è finita, in queste settimane il programma di Lerner ha dato voce anche a Giorgio Bocca, al procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, ai precari, ai recercatori, agli studenti sui tetti delle facoltà italiane… Un’Italia reale quella raccontata nel salottino di La7. Ovviamente sarebbe sbagliato fare paragoni con Vieni via con me, anche perchè i due programmi appartengono a format differenti, ma a parità di qualità del prodotto è curioso vedere come il pubblico abbia abboccato al richiamo del programma “imperdibile”.
Ora che Fazio e Saviano hanno sbaraccato tra gli applausi, gli amanti della tv impegnata sanno che al lunedì va in onda una trasmissione ben fatta, a volte piacevolmente fazio-sa, che li potrebbe interessare. Non ci sono elenchi o domande retoriche, ma bisogna anche sapersi accontentare.
1. antonio1972 ha scritto:
30 novembre 2010 alle 18:19