Conclusosi il periodo di garanzia autunnale 2010 (12 settembre/27 novembre), per la Rai è tempo di tirare le somme e prepararsi, con l’ennesima vittoria in tasca, alla prossima “battaglia”. Perchè – come appena accennato -, nonostante le difficoltà dovute ai vari switch off del Nord Italia e quindi all’incremento consistente di concorrenza (i canali digitali sia free che pay si assestano sul 21% in prime time e sul 23% nelle 24 ore), l’azienda pubblica ne è uscita nuovamente vittoriosa.
In attesa di scoprire cosa ne penserà Mediaset a riguardo, vediamo assieme i risultati di questa prima parte dell’anno per le tre reti pubbliche.
Rai1 sotto la gestione Mauro Mazza continua a mantenere saldamente il primato sia nell’intera giornata (nonostante le new entry dai risultati altalenanti) con il 20.4% di share (+1.3% su Canale5) che nel prime time con il 20.6% (+1.6% su Canale5). Positivi i risultati della Rai2 diretta da Massimo Liofredi, la cui più volte vociferata sostituzione appare sempre più lontana: nel prime time ottiene il 10.5% di share (+1.6% su Italia1) mentre nelle 24 ore il 9.1% (in pareggio con Italia1). Curiosi i risultati di Rai3 (alla cui guida è tornato -per sentenza- Paolo Ruffini) che si avvicinano pericolosamente a quelli della seconda rete: 9.9% in prime time e 9% nell’intera giornata.
Segnaliamo inoltre il trend positivo dei 10 canali digitali Rai che rispetto allo stesso periodo dello scorso anno segnano una crescita dell’1.3% di share in prime time e dell’1.5% nell’intera giornata, che diventa il 3% se consideriamo le sole aree all digital.
Il Gruppo Rai si conferma in definitiva vincente sia in prime time con il 43% (+0.4% rispetto all’autunno 2009, +4.8 rispetto a Mediaset) che nelle 24 ore con il 41.2% (+0.9% rispetto all’autunno 2009, +2.9% rispetto a Mediaset). Peccato che non venga menzionato alcun target specifico (come ad esempio il target commerciale e il target 15/34 per Rai2, nelle intenzioni a vocazione giovanile) che ci avrebbe permesso di avere un quadro sicuramente più chiaro e più significativo. L’unica certezza comunque risiede nel drastico calo delle reti generaliste in favore delle new entry digitali, un dato che dovrebbe far ampiamente riflettere i dirigenti dell’azienda pubblica sulle scelte fin qui adottate.
1. boop ha scritto:
29 novembre 2010 alle 11:51