L’attesa uccide recitava il promo, trasmesso in estate, di Romanzo Criminale 2. Attesa è un termine che non rende l’idea di quel che hanno aspettato i numerosissimi fan di una serie che ha cambiato il modo di concepire la fiction del Belpaese. Sono passati quasi due anni dalla prima tv dell’ultimo episodio della prima stagione, il 12 gennaio 2009, giorno in cui, il Libanese – vero ed unico leader carismatico della banda – veniva crivellato sotto casa dell’amata madre dai colpi di pistola di due personaggi a volto coperto. Da quel 12 gennaio 2009, il Libanese è morto innumerevoli volte, tante quante le repliche andate in onda su Sky Cinema, Fox Crime, Italia 1, tante quante le migliaia di visualizzazioni su youtube delle scene di un telefilm con un seguito che va ben oltre quello televisivo (comunque alto con 500.000 spettatori di media su Sky).
Adesso l’attesa è finita e questa sera inizia una seconda stagione che ruoterà intorno a due temi fondamentali: la voglia di vendicare l’uccisione del capo e la disgregazione di una banda, i cui componenti non hanno più voglia di remare nella stessa direzione. Il tutto accompagnato da una domanda, apparentemente scontata (tutto fa pensare che i killer siano stati i fratelli Gemito) ma che promette di avere una risposta definitiva soltanto nella fase finale della stagione: Chi ha ucciso il Libanese?
I ragazzi che avevano conquistato Roma sono cresciuti, la parabola discendente della banda è iniziata ed i contrasti e i tradimenti saranno all’ordine del giorno all’interno di queste dieci puntate prodotte dalla Cattleya per Sky Cinema (la prima stagione era stata coprodotta anche da Mediaset, ma il biscione ha deciso di uscire di scena). Il Libanese, capace di tenere unito tutto il gruppo al grido di “Stecca para pe’ tutti“, prima di perdere la lucidità, invaso da cocaina e delirio di onnipotenza, non ha trovato un degno erede e si consumerà lo scontro tra il Freddo, per il quale la vendetta dell’amico diventa una priorità assoluta, e il Dandi che sembra più interessato a mantenere il controllo degli affari.
Promette scintille il personaggio del Bufalo, magistralmente interpretato da Andrea Sartoretti, il cui ruolo è stato appositamente riscritto rispetto al romanzo di Di Cataldo e alla versione cinematografica. Menzione anche per Giovanna Di Rauso che interpreta la new entry Donatella “la Nikita di Latina”, una spacciatrice che affiancherà la prostituta Patrizia e la compagna del Freddo Roberta, uniche donne di una serie prevalentemente maschilista (celebre la frase del Dandi “le donne se devono comprà“).
Sarà difficile superare in qualità (e l’assenza del Libanese si farà sentire) una prima stagione che ha toccato livelli molto alti: attori bravissimi, sceneggiature esaltanti, colonna sonora azzeccata, auto d’epoca e costumi che sembravano riportare lo spettatore nel cuore dei favolosi anni settanta, giuste dosi di humour, cinismo e pulp. D’altronde, se autorevoli critici hanno concordato nel definirla “La migliore serie mai prodotta in Italia” ci sarà un motivo, al punto che sarebbe giusto parlare di ficion italiana a.R.C. e d.R.C. (ante e dopo Romanzo Criminale).
Un unico neo, la collocazione della serie nella difficile serata del giovedì. Si tratta di un giorno storicamente difficile per Sky Cinema 1, con ascolti più che dimezzati (le prime tv in onda quella sera non superano i 150.00/180.000 spettatori) rispetto al lunedì sera, giorno di messa in onda della prima stagione. Ma siamo sicuri che Romanzo Criminale 2 farà il boom anche contro Santoro e Bonolis: la banda, insomma, se prepara a pijasse er giovedì.
1. zia-assunta ha scritto:
18 novembre 2010 alle 20:44