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dicembre

LA PRESSEMEDIA PRONTA A SFORNARE NUOVI FORMAT “ALL’ITALIANA”

La Press Media @ Davide Maggio .it

Chi ha detto che la creatività italiana in tv è morta? Non sono di questo avviso i fondatori di LaPresseMedia, società di produzione nata sul finire dell’estate e controllata da LaPresse Spa. Per ribadire questo concetto Marco Durante, amministratore delegato della società, e Roberto Quintini, direttore e responsabile dei progetti, hanno deciso di puntare tutto sul made in Italy e di sfornare nuovi format originali “all’italiana”, partoriti dalle menti di giovani autori, con l’aiuto di veterani del settore.

Questa operazione coraggiosa porterà alla luce sei numeri zero entro Natale, più altri due nei prossimi mesi. Si tratterà prevalentemente di programmi di intrattenimento, il tutto a costi ridotti rispetto alla concorrenza e destinati ad un mercato solo italiano. Per concorrenza LaPresseMedia si riferisce a Endemol, colosso internazionale del format televisivo, che dopo essere stato comprato da Mediaset, vuole produrre almeno trenta nuovi programmi all’anno, soprattutto numeri zero.

In cosa consisteranno questi nuovi prodotti di LaPresseMedia? Roberto Quintini parla di “programmi che anche noi guarderemmo volentieri e con il sorriso sulle labbra”. Nello specifico saranno:

  • un prime time leggero, probabilmente senza studio;
  • un access prime time;
  • due quiz show destinati alla fascia oraria preserale e al day time;
  • un quotidiano e un settimanale di informazione leggera;
  • un game talk show;
  • un talk show ‘on the road’ nei piccoli paesi d’Italia.

Ma chi pensa che la società non cerchi altri sbocchi, si sbaglia di grosso. Nelle mire espansionistiche di Durante & company c’é anche la fiction: al Mipcom di Cannes, infatti, la società ha acquistato i diritti di una sitcom americana su vizi e virtù dell’universo femminile e quelli di una sketch comedy per adolescenti. Inoltre, ha realizzato la puntata pilota di una serie mystery, composta da ventisei episodi da 50 minuti l’uno, recitata da attori statunitensi e destinata al mercato europeo.

“La nostra ambizione è puntare sull’originalità del prodotto abbattendo drasticamente i costi”, ha dichiarato Quintini. “Abbiamo contatti e appuntamenti con Rai, Mediaset, La7, Sky, Wind. Ci sono personaggi di primo livello pronti a condividere la nostra avventura di start up”. Infatti, sembra proprio che alcuni direttori di rete abbiano già dato il via libera per la messa in onda dei loro programmi.

Ma come nasce LaPresseMedia e con quale scopo? Per capirlo bisogna spulciare nella biografia del suo fondatore, Marco Durante. Amministratore delegato della società con un passato da allenatore di nuoto e imprenditore sportivo, Durante ha fondato nel 1994 l’agenzia fotografica LaPresse. Nell’agosto del 2007 LaPresse ha acquisito i diritti di tutta la produzione mondiale di Associated Press, agenzia fotografica americana leader nel mondo. Da gennaio 2009, l’azienda distribuirà in esclusiva mondiale il materiale fotografico degli archivi di Istituto Luce e Rai Trade. È da questa avventura nel mondo della comunicazione che Durante ha l’idea di fondare LaPresseMedia.

In una tv in continua trasformazione LapresseMedia ha come obiettivo principale incuriosire il proprio pubblico, farlo divertire come succedeva nella vecchia tv generalista di un tempo. Insomma, secondo Durante non sono i reality la tomba della creatività, ma un modo sbagliato di fare televisione, quando quest’ultima si affida passivamente alle idee altrui, soprattutto provenienti dall’estero. “Basta dare spazio a nuovi autori che si sentano liberi di poter valorizzare il loro estro, avvalendosi anche dei nuovi linguaggi e delle tendenze del momento”, afferma l’amministratore delegato.

“Ora ci stiamo organizzando anche per produrre prodotti e pacchetti per La7, Sky Italia e per il digitale terrestre; stiamo lavorando su idee legate allo sport, alla musica e al mondo dei più piccoli. Anche la nostra comunicazione sarà impostata in modo creativo e originale, magari un po’ controcorrente ma ci crediamo molto!”. Chissà se riusciranno a portare nuova linfa nei palinsesti dormienti della nostra televisione.



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3 Commenti dei lettori »

1. matteoc4 ha scritto:

3 dicembre 2008 alle 14:55

che si intende per “”un prime time leggero, probabilmente senza studio;”" ???



2. Marco82 ha scritto:

3 dicembre 2008 alle 15:47

io ho capito cosa intendono, e rosico perchè io ho scritto un format simile e se lo fanno prima loro rosicherò parecchio



3. artemisia ha scritto:

24 maggio 2010 alle 14:20

Ma dopo un anno e mezzo com’è la situazione?
Io programmi/format nuovi di buon livello in giro non ne ho visti.



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