A Napoli si dice “quando si ha il pelo in bocca non si sa tenerlo dentro” e Barbara d’Urso, da buona napoletana, tiene fede a questa perla di saggezza partenopea. Nonostante si debba riconoscerle l’impegno ad abbassare quei toni che in passato hanno reso il suo Pomeriggio Cinque un contenitore particolarmente “rumoroso”, Barbarella non ha saputo tenere a freno la lingua e nella puntata di ieri pomeriggio ha lanciato un’altra frecciatina delle sue.
Dopo aver aperto la trasmissione con l’immancabile collegamento da Avetrana, Maria Carmela ha salutato frettolosamente l’inviata Francesca Cenci per passare dal caso Scazzi ad un argomento diverso. Non senza prima, però, cogliere l’occasione per togliersi l’ennesimo sassolino dalla scarpa, dichiarando, in chiusura di collegamento, che Pomeriggio Cinque, a differenza delle altre trasmissioni, si occupa solo in minima parte del caso di Sarah Scazzi, avendo anche ” altre cose” da trattare.
Eccola qua, la d’Urso più vera, quella che, nonostante abbia ormai chiaro il concetto in base al quale polemizzando sull’operato altrui ci si da la zappa sui piedi, si veste di (falsa, agli occhi dei più) modestia, dimentica i buoni propositi e ci ricasca. Siamo lontani dalle forti e ben più esplicite dichiarazioni dello scorso anno (come dimenticare la famigerata critica a Paola Perego e il suo contenitore domenicale) ma la “frecciata” non passa comunque inosservata, e le ragioni sembrano principalmente due.
La prima è che a scagliare la pietra sembra essere proprio chi per primo ha peccato: non solo Pomeriggio Cinque può vantare un’inviata che meriterebbe la “residenza honoris causa” ad Avetrana, ma le decantate “altre cose” non risultano essere altro che brevi intermezzi tra un collegamento con la cittadina pugliese e l’altro.
La seconda ragione è che la lingua di Barbarella sembra battere su un dente dolente: quello degli ascolti. Non ci vuole un esperto né un chiaroveggente per vedere come Pomeriggio Cinque sia l’unico programma a non trarre vantaggio dalla trattazione (ahinoi) del Caso Scazzi. I buoni ascolti della prima parte di Pomeriggio Cinque, infatti, sono ben distanti da quelli della Vita in diretta, che ormai è tutta dedita (ahinoi) all’horror-reality di Avetrana. E si cerca quasi una giustificazione…
1. Fabo ha scritto:
30 ottobre 2010 alle 17:51