La verità è che Michele Santoro non ha paura di essere licenziato. E qualora la (im)probabile fatalità dovesse verificarsi, il paladino della libera informazione ha già pronto un lavoro di riserva: farà lo stuntman. O il domatore di leoni al circo. Qualcosa di pericoloso, insomma, perchè a lui piace ‘giocare’ al limite del rischio. Ne abbiamo avuto riprova ieri sera, durante una seguitissima puntata di Annozero in cui il conduttore ha messo in piedi un vero e proprio processo alla Rai, raccontata agli italiani come il regno della censura popolato da figure torve e politicizzate, personaggi in cerca d’autore alla maniera di Pirandello. Un teatrino della faziosità che pochi altri avrebbero potuto realizzare all’infuori dell’arcangelo Michele.
Così i 6 milioni di telespettatori (22,69% di share) ieri sintonizzati su Annozero hanno appreso che l’informazione della tv pubblica sarebbe completamente in mano a Berlusconi. Per dimostrarlo Santoro ha pure lanciato un’edizione del suo “Tg zero”, un breve notiziario che - considerando i minutaggi di messa in onda – ha rilevato un’egemonia dei programmi di centrodestra. Peccato che nell’analisi si paragonassero il Tg1, notiziario in onda tutti i giorni, ad Annozero e Report, talk show a scadenza monosettimanale. Del Tg3 e di Linea Notte nemmeno traccia. Quisquilie. In studio, assieme a Santoro, uno scatenato Marco Travaglio (“Il Tg1 è una Pravda ad personam“) in eterno scontro col direttore di Libero Maurizio Belpietro, ma anche Concita De Gregorio, Gianluigi Paragone e il capostruttura di Raitre Loris Mazzetti.
Tutti gli occhi, però, sono stati puntati sull’atteso intervento di Roberto Saviano, in diretta da Berlino. Ieri sera lo scrittore ha abbandonato sua la apprezzabile opera di denuncia alla criminalità organizzata per dedicarsi alla vicenda dei ritardi all’avvio di Vieni via con me, il suo programma con Fabio Fazio. Sulla problema degli stipendi troppo alti, addotto dal DG Mauro Masi, Saviano ha attaccato: “mi spiace essere così diretto, ma sono solo bugie, fesserie, menzogne” ribadendo che tutti gli ospiti pensati per il programma sarebbero anche risposti ad esibirsi gratis. Poi sulla censura: “L’Italia non è la Cuba di Castro, non ci arrestano, ma abbassano i decibel del volume, non pagano gli ospiti, ci diffamano“.
Un Roberto Saviano incavolato, agguerrito e televisivamente più credibile di certi leader di partito negli ultimi tempi. Durante la diretta è arrivata la replica di Masi, secondo il quale “non sono mai esistite difficoltà amministrative relative al programma“. Inoltre il DG ha definito ”prive di fondamento le affermazioni sulla presunta consegna delle scalette e su banali questioni logistiche riguardanti gli ospiti“.
Anche l’ultima puntata di Annozero si è esaurita in un autoferenziale scambio di battute tra giornalisti, conduttori, e dirigenti Rai. L’attualità del Paese è passata in secondo piano, e pure Saviano non ha fatto riferimenti alla grave situazione degli scontri a Terzigno, nel vesuviano. Vaffanbicchiere all’emergenza rifiuti, le gravissime censure della Rai e i contratti milionari degli ospiti sono più importanti.
Di seguito un video dell’intervista fatta a Roberto Saviano:
1. Warhol_84 ha scritto:
22 ottobre 2010 alle 16:06