20
ottobre

OMICIDIO SCAZZI A PORTA A PORTA, BRUNO VESPA RISPETTA LA CRONACA CON IL PLASTICO DELLA CASA DI ZIO MICHELE

Porta a Porta, Plastico Abitazione di Michele Misseri 3

Bruno Vespa è tornato a ronzare sull’omicidio di Sarah Scazzi come solo lui sa fare. Quando il mistero si infittisce e le indagini si aprono a nuovi scenari, il giornalista col pungiglione non esita un attimo: indossa i panni dello Sherlock Holmes mediatico, si sfrega le mani e via a capofitto nella cronaca nera. E se il celebre investigatore inglese si accompagnava al fido Watson per risolvere i casi più intricati, il conduttore Rai si affida invece alla carismatica prensenza di un plastico del luogo del delitto. Anche ieri sera l’invidiatissimo modellino non poteva mancare, era già là al centro dello studio. Una minuziosa riproduzione della casa di zio Michele Misseri (assassino reo confesso di Sarah) dotata di tutti i particolari, dall’inquietante garage degli orrori alle piante del giardinetto. Sherlock Vespa non lascia nulla al caso.

Il giornalista si è avventato più volte su di essa, l’ha scrutata e analizzata, ha mostrato ai telespettatori il tragitto che la povera Sarah avrebbe percorso prima di finire tra le mani di chi l’ha uccisa. “Ecco, questo è il garage dello zio Michele e questa è la sua automobile” spiega Vespa con l’indice puntato, e in un attimo passa dal modellino alla realtà collegandosi con l’inviata ad Avetrana. A questo punto si cerca di ricostruire la tristissima vicenda a partire dai documenti degli investigatori, dalle testimonianze dei protagonisti e dalle incongruenze dei loro racconti. Vespa coinvolge gli avvocati, li mette a confronto, sente il parere dello psicologo Paolo Crepet e della criminologa Roberta Bruzzone che invita a rileggere le verità sinora emerse: potrebbero esserci colpi di scena di un certo rilievo.

Per questo Porta a Porta si sofferma proprio sul profilo di Michele Misseri, della figlia Sabrina, ma anche di Cosima, figura sinora rimasta in secondo piano. Nasconde qualcosa la moglie di zio Michè? A riguardo ci sono ipotesi e indiscrezioni che Vespa elenca e sottopone al beneficio del dubbio; solo le indagini potranno dirci di più. Il giornalista trasmette anche  parte di un’intervista alla mamma di Sarah. “Vorrei una pena certa per chi ha commesso questo orrendo omicidio” dice Concetta Serrano e aggiunge con un filo di voce: “Qualcuno sa cosa è successo davvero. Se vogliono la verità potrà uscire“.

Così Porta a Porta è entrata nuovamente nel cuore del caso Scazzi, ma l’ha fatto in modo diverso rispetto ai tanti programmi di approfondimento che negli ultimi giorni hanno violentato una vicenda già di per sè tremenda. Ieri sera non abbiamo assistito al solito giornalismo da obitorio ma anzi Vespa ha tentato un approccio diverso. Il programma non ha fatto cioè leva sulle reazioni di pancia (come troppo spesso è accaduto) o sul confronto inutile tra innocentisti e colpevolisti, ma è partito dalla realtà fattuale, dalla cronaca.

Il modo più corretto per trattare una brutta storia che, pare di capire, è ancora lontana dal potersi considerare risolta. E’ sulla scia di questo metodo che ora dovrebbero inserirsi anche altri programmi, lasciando da parte la curiosità morbosa e i commenti buttati lì per far spettacolo sul dolore. Il voyeurismo dei teleguardoni e le parole di certi giornalisti fanno molto più male del plastico di Sherlock Vespa.



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Porta a Porta, plastico casa di Michele Misseri 2
PORTA A PORTA E L’OMICIDIO DI SARAH SCAZZI: ARRIVA IL PLASTICO DELL’ABITAZIONE DI MICHELE MISSERI

18 Commenti dei lettori »

1. Emy ha scritto:

20 ottobre 2010 alle 09:12

D’accordo sullo’opinione negativa nei confronti dei programmi che hanno affrontato il caso con troppa dovizia di particolari macabri..però il plastico non si può vedere!!!
Non ho visto la puntata, ho dato solo un’occhiata veloce: la combinazione plastico-Crepet-Bruzzone ha innescato in me una reazione incontrollabile:Cambiare immediatamente canale!!
Non ho neanche visto Matrix, tutti questi programmi stanno troppo speculando su una storia che, come dicono giustamente a Striscia, ormai è diventata un reality.Basta!!!Che cada il silenzio e che si lasci spazio solo al lavoro di investigatori e inquirenti!!



2. Annuccia ha scritto:

20 ottobre 2010 alle 09:26

A me sembra che il plastico sia solo un modo per fare effetto. Infatti il plastico era una fedele riporduzione dell’esterno della villetta, non era funzionale a mostrare o chiariicare la dinamica del delitto o altro. Una curiosità ma ieri sera chi era in diretta tra Vespa e Vinci?? In entrambi i programmi vi erano in collegamento gli stessi ospiti nel medisimo posto…



3. simonevarese ha scritto:

20 ottobre 2010 alle 09:41

Sono rimasto senza parole! Io pensavo che i plastici di Bruno Vespa fossero una leggenda metropolitana!!! E invece…



4. ale ha scritto:

20 ottobre 2010 alle 10:08

Infatti mi sembrava strano che non fosse spuntanto ancora il plastico, semplicemente ridicolo che si deve dire???? ma era proprio necessario?? mah!!!



5. LucaL ha scritto:

20 ottobre 2010 alle 10:59

Indignamoci.
Spegniamo la televisione quando si parla di questa vicenda.
Basta questa morbosità, non è una fiction.
Siamo un paese da terzo mondo.
L’omicidio di Sarah serve soltanto per non parlare dei veri problemi italiani, continuandoci a far vivere in un paese senza informazione.
Altro che turisti dell’orrore, qua ci sono solo “giornalisti” dell’orrore.
Che vergogna



6. Wimm ha scritto:

20 ottobre 2010 alle 11:28

che indecenza. E’ se la prendono con la Gabanelli e con Santoro………
Masi, scusi non ha niente da dire?
Questo è malato di morbosità



7. Warhol_84 ha scritto:

20 ottobre 2010 alle 11:43

No, Masi era impegnato da Vespa ad usare la tv pubblica in modo privato per montare una intera puntata di Porca a Porca contro Santoro senza l’ombra di contraddittorio



8. Wimm ha scritto:

20 ottobre 2010 alle 12:55

dal forum di ALDO GRASSO

Vespa Real Estate
Tombola! Anche questa volta non ci ha delusi!
L’ immobiliare Vespa ha colpito ancora completando l’ offerta – dopo la baita in montagna, la casetta in Padania ed il pied-à-terre romano – con la villetta con patio a pochi km dal mare.
Il Vespino non ha badato a spese passando dalla bicicletta alle automobiline colorate che spostava con visibile entusiasmo.
Il Paese dei Balocchi è servito.

di Loredana

Risposta
Un giorno qualcuno allestirà un museo dei modellini fabbricati da Bruno Vespa e pagati dai contribuenti italiani. Avrà avuto un’infanzia difficile, non avrà giocato da piccolo.



9. LucaL ha scritto:

20 ottobre 2010 alle 14:31

Da un blog come questo dovrebbe partire una campagna per dire agli italiani di spegnere la tv ogni volta che si continua a parlare di questo caso in tv, con un’inutile superficialità.
Diaciamo basta a questa tv dell’orrore



10. Marco Leardi ha scritto:

20 ottobre 2010 alle 14:40

@ LucaL. certo, abbiamo già detto la nostra sullo scandalo dei teleguardoni e dei giornalisti da obitorio, sulla vergogna della tv che specula sul dolore altrui. E lo faremo ogni volta che sarà necessario!
Tuttavia ieri sera mi è sembrato di vedere un Porta a Porta equilibrato e rispettoso della tristissima vicenda. Si è parlato di indagini, di cronaca.. e questo è semplice dovere di informazione.



11. Giovanni ha scritto:

20 ottobre 2010 alle 15:05

Annuccia…matrix e porta a porta potrebbero anche essere stati trasmessi entrambi in diretta. Infatti avevano ospiti diversi. Il tenente Manzi, presente in studio a Matrix, è apparso da Vespa solo in un’intervista registrata precedentemente. Inoltre da Vespa c’era l’avvocato degli Scazzi Biscotti mentre da Vinci l’altro avvocato di famiglia.



12. Giovanni ha scritto:

20 ottobre 2010 alle 15:30

E’ arrivato anche il plastico, marchio di fabbrica delle trasmissioni di Vespa che trattano i casi di cronaca, questo significa che ci saranno molte puntate.
Non ho parole.
Concordo con chi dice che il caso di Sara Scazzi serve a distrarre gli italiani dai problemi veri del paese, ma la colpa è nostra.



13. LucaL ha scritto:

20 ottobre 2010 alle 16:49

Cronaca e informazione non si fanno con davanti una casetta in miniatura con le palme nel giardino.
Il problema è che non ci si indigna di fronte a queste cose, ma pensiamo siano giuste e normali.
I processi si fanno nei tribunali, non in televisione.



14. Davide Maggio ha scritto:

20 ottobre 2010 alle 17:10

@ LucaL: perche’, un plastico gia’ di per se’ indica che si deve fare un processo? Perche’ gli ospiti di un talk cosa fanno.



15. LucaL ha scritto:

20 ottobre 2010 alle 18:24

Bravo Davide, hai colto nel segno.
infatti non ci dovrebbe essere questo tipo di talk, almeno a che non ci sia una sentenza su cui discutere.



16. *Elena* ha scritto:

20 ottobre 2010 alle 20:30

C’è una cosa peggiora di questo plastico. Una cosa che mi ha fatto veramente girare le palle: in un servizio di Studio Aperto un signore è andato a fare un viaggetto ad Avetrana (coem se fosse una gita della domenica pomeriggio) e (udite udite) ha fotografato il portone del garage e la casa dove è stata assassinata la povera Sara.
Questo personaggio qui mi sa che è lo stesso che ha fotografato la villetta di Cogne e il condominio di Erba.



17. Claudio ha scritto:

21 ottobre 2010 alle 03:02

Tutti voi che scrivete naturalmente ha seguito questo orrido caso, pero’ ognuno di noi ora dopo tante interviste ecc. ci siamo concentrati su Michele che x me è un povero disgraziato si ora lo dico, prima ero schifato ….mha ora lo sono di piu su tutta la famiglia



18. susanna ha scritto:

21 ottobre 2010 alle 23:10

avv galoppa lei mi piace tanto come avv e come uomo…susy



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