
23
novembre
I VICERE’: L’ITALICA VOCAZIONE AL TRASFORMISMO

“Un film dedicato ai trasformisti di ieri e di oggi”: così Giancarlo Leone, vice direttore generale della Rai, parla, durante la conferenza stampa di presentazione, de “I vicerè”, in onda questa sera, domenica 23, e domani, lunedì 24 novembre, in prima serata, su Raiuno.
Prodotto da Jean Vigo Italia e Rai Fiction e diretto da Roberto Faenza, che lo scorso anno ne ha presentato anche una versione cinematografica, “I vicerè” è la storia tragica del finire di un secolo, di un’Italia in cui, in una fase di drammatica transizione, dominano, incontrastati, gretto trasformismo, cinico opportunismo e logiche di tracotante sopraffazione. Uno spaccato impietoso di una società costellata da personaggi equivoci e grotteschi: pseudorivoluzionari voltagabbana, aristocratici potenti e prepotenti, governanti corrotti e religiosi viziosi.
Il film, ispirato all’omonimo romanzo di De Roberto, narra la saga della famiglia Uzeda, nobile stirpe di origine spagnola, da secoli ai vertici del potere politico ed economico di Catania. È proprio attraverso il racconto del conflitto interno, aspro e dolorosamente lacerante di una famiglia, per così dire esemplare, che Faenza denuncia, con spietato realismo, il degrado morale, politico e sociale di un Paese, il nostro, intriso da una mentalità irrimediabilmente cinica ed egoistica secondo la quale: “ora che l’Italia è fatta, dobbiamo fare gli affari nostri”.
Un affresco corale, insomma, decisamente ben riuscito, grazie anche e soprattutto a un cast di tutto rispetto nel quale spiccano, fra gli altri, Alessandro Preziosi, Lando Buzzanca, Lucia Bosè e Cristiana Capotondi, nonché ai meravigliosi costumi curati dal premio Oscar Milena Canonero.
Un film storico, questo, privo, fortunatamente, di velleità didascaliche che conquisterà i telespettatori, invitandoli alla riflessione per la straordinaria attualità di alcune sue tematiche come l’immobilismo della storia italiana, la perversa vocazione al trasformismo della politica nostrana e lo scellerato opportunismo della società italica.
Degno di menzione, infine, il curioso aneddoto riportato, in conferenza stampa, da Lando Buzzanca che ha rivelato di aver ottenuto, per la sua convincente interpretazione del crudele Principe Giacomo, un’affettuosa e inattesa manifestazione di stima da parte di Fausto Bertinotti il quale ha sottolineato come egli “fosse riuscito a camminare su di un filo affilatissimo e rischioso senza riportarne ferite”.


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4 Commenti dei lettori »

ciao davide sn christian (qll di facebook XD!) a me sinceramente i vicere non piacciono… anche se mi e piaciuta molto linterpretazione della Capotondi…


2. Davide Maggio ha scritto:
@ christian: e quando lavresti visto? :-)


3. baldo ha scritto:
@ davide Il film è gi uscito nelle sale in versione ridotta rispetto a quella tv. E un bel film ma limportante è leggere il libro, uno dei più bei romanzi sullItalia di ieri e di oggi, secondo me superiore pure al Gattopardo.


4. Davide Maggio ha scritto:
@ baldo: eh si… pero ci sono 80 minuti nuovi di zecca :-)

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1. christian ha scritto:
23 novembre 2008 alle 16:58