Autoironia e capacità di non prendersi troppo sul serio sono qualità importanti nella vita, servono ad affrontare gli eventi con serenità e sobrietà. Che queste doti non appartenessero al panorama politico italiano è evidente, ma sembrava impensabile che queste lacune potessero portare ad uscite come quella avuta dal Governatore della Regione Veneto, Luca Zaia.
L’ex Ministro delle politiche agricole e forestali, infatti, ha appena pubblicato sul suo blog una sorta di “lettera- rimprovero” al Presidente di Mediaset Fedele Confalonieri. Il lettore potrebbe a questo punto domandarsi: “ma come mai? C’è stata, per caso, qualche querelle politica all’interno di Matrix? E’ stato diffamato in qualche servizio nei telegiornali del biscione? C’è da fare un’ “errata corrige” di qualche dato relativo alla regione che governa in una trasmissione di approfondimento politico Mediaset?”.
Nulla di tutto ciò, l’oggetto della missiva è nientepopodimenochè l’agente Giovanni Brenta, new entry del Decimo Tuscolano. Ci riferiamo naturalmente alla fiction (quindi “recita, finzione” caro Zaia) “Distretto di Polizia 10″ nella quale l’attore Gianluca Bazzoli interpreta un personaggio che sembra non spiccare per acutezza (eufemismo, sembra proprio tonto). E quale sarebbe il problema? Che l’agente Brenta è proveniente dal cuore della Padania, Bergamo.
Al Governatore non va proprio giù che un giovane padano possa passare per tontolone in una fiction prodotta da “Mediaset, che nasce al nord e vive di pubblicità raccolta dalle aziende che sono in gran parte al nord”. I padani, insomma, non sono come l’agente Brenta ma la colpa è delle “serie televisive pensate e realizzate a Roma dove il nordista viene dipinto come terragno, servile, interessato e poco perspicace”.
Forse Zaia dimostra di non essere un gran conoscitore della fiction Taodue, i cui personaggi secondari sono da sempre fortemente caratterizzati su base regionale e dialettale (il napoletano Ingargiola, la toscana Vittoria Guerra). Forse Zaia preferisce le caratterizzazioni riguardanti napoletani, siciliani e trasteverini, da sempre nell’immaginario collettivo ladri e furbacchioni ma guai a toccare i padani e la padania.
Il punto più alto del post di Zaia riguarda però la parte in cui il simpatico Governatore si improvvisa sceneggiatore e suggerisce agli autori del Distretto di “trasferire l’agente Brenta a Porto Marghera per far davvero vedere come la gente del nord vive con intelligenza e serietà“. Suggeriamo a Zaia di essere più cauto, però. Sarebbe in grado di rettificare se poi l’agente Brenta dovesse, nel proseguo della storia, diventare protagonista brillante di qualche trama? E poi, dato che dimostra di capire di sceneggiatura, perchè non si cimenta nella scrittura di una fiction sul simpatico rito dell’ampolla che ogni anno coinvolge la sua gente?
1. Francy_Ca ha scritto:
22 settembre 2010 alle 13:40