Il grande assente sarà lui: Willy. Definita la star di Striscia e adorato dallo staff del tg satirico, il cagnolino di Enzo Iacchetti era un trovatello, ospite di un canile di Varese, e presto diventato la mascotte del programma. Purtroppo è morto quest’estate, dopo otto anni di vita assieme e dopo svariate “passerelle” sul bancone dello show.
Torna invece, per il diciassettesimo anno, la storica coppia formata da Enzo Iacchetti ed Ezio Greggio che non temono la superstizione e si presentano al pubblico con l’obiettivo di battere quei Soliti Ignoti che l’anno scorso hanno, quasi sempre, ha sconfitto la coppia siciliana formata da Ficarra e Picone.
Sicuro di sè e della loro forza mediatica, Iacchetti dichiara: «Quest’anno quel satanasso di Ricci ha scelto come sottotitolo “La voce dell’improvvidenza”. Sarà un’edizione meno leggiadra, più attenta ai problemi. Insomma si ride, ma ogni tanto si risolve qualche magagna e magari si manda qualcuno in galera. Per la gente “Striscia” senza di noi non è “Striscia”».
Confermate per il terzo ed ultimo anno le due veline Costanza Caracciolo e Federica Nargi che, felici di aver vinto l’ invidia di chi le voleva fuori dal tg satirico dopo appena tre mesi di programmazione, già si candidano a essere promosse a conduttrice televisive dopo l’esperienza di Le Nuove Mostre su LA 5.
Confermato tutto il cast: conduttori (arriverà come sempre ad alternarsi dietro la scrivania anche Michelle Hunziker), inviati, veline. Ci ha pensato Antonio Ricci quindi a mettere benzina sul fuoco e a rendere la conferenza stampa meno scontata e pacifica rivendicando, nonostante gli ascolti poco esaltanti, anche il presunto successo estivo delle sue Velone e attaccando, in maniera indiretta, anche Miss Italia.
«Contro Miss Italia non si è mai levata nessuna voce critica mentre sono tutti pronti a sparare contro le ‘veline’. Questo però non è che ci dispiaccia perché per noi le polemiche sono il sale della nostra vita. A Miss Italia c’è una vera e propria militarizzazione, ma nessuno protesta. Spesso siamo accusati di sfruttare le nostre veline e per dimostrare il contrario sette anni fa ci siamo inventati le ‘velone’, dimostrando come ciò che facciamo con le veline lo si poteva fare anche con donne mature, senza creare alcun imbarazzo. Proprio le polemiche sulle veline ci consentono, dopo sette anni, di battere la stessa Miss Italia con la serata finale delle velone, anche se in realtà di questo primato non ce ne frega nulla.».
Difficile credergli dato la grande importanza che in tutti questi anni Ricci ha dimostrato di dare all’Auditel tra improbabili divisioni dei suoi programmi fatte appositamente per vincere contro i vari competitor, polemiche a distanza contro i rivali di Raiuno per rivendicare le sue vittorie in sovrapposizione e comunicati stampi in diretta per festeggiare i picchi del suo tg satirico. Come non ricordare la parodia di Gene Gnocchi che, durante il suo periodo di conduzione a Striscia, vantava ogni sera ascolti improbabili ed impossibili, prendendo in giro i proclami quotidiani di Ezio Greggio.
1. lauretta ha scritto:
20 settembre 2010 alle 20:26