Una raggiante (e bellissima) Ilaria D’Amico annunciava negli spot che precedevano l’inizio del campionato “Solo su Sky, la Serie A è all access”. D’altronde, le novità presentate sembravano davvero succulente: oltre ad un maggior numero di telecamere, Sky Sport poteva fregiarsi di due servizi esclusivi: l’intervista ad un calciatore durante l’intervallo della partita e, sopratutto, le riprese negli spogliatoi prima dell’inizio della gara. L’attesa era dunque tutta per vedere se e come il team di Murdoch fosse in grado di valorizzare queste esclusive.
A dire la verità c’è tanto da migliorare: se infatti non si può chiedere ad un calciatore, appena terminato il primo tempo di una partita, di lasciarsi andare a dichiarazioni ad effetto (nessun calciatore lo è mai, figurarsi in questa circostanza) fa un po di tenerezza vedere il buon Angelo Mangiante sentirsi rispondere a caldo da De Rossi “Il Cesena è una bella squadra. Il mio tiro? Peccato era un po centrale”. Non esattamente lo scoop della vita!
La delusione aumenta ancora quando si vede come il secondo “pezzo forte” del menù targato Sky: le telecamere negli spogliatoi. Qualcuno aveva parlato di “irruzione in sacrestia”, qualcun’altro di “Grande Fratello nel calcio”: ebbene, dov’è lo scoop, dov’è che viene appagata la curiosità dell’abbonato quando si vede palesemente che i giocatori si ammutoliscono quando si accorgono di essere ripresi?
Prima di Bari-Juventus, ad esempio, il bianconero Marchisio interrompe bruscamente il suo chiacchericcio, accortosi dell’occhio indiscreto della telecamera ed anche i suoi compagni non aprono la bocca nemmeno per sbadigliare. In compenso, si vedono gli eroi della domenica ascoltare l’ipod, sistemare parastinchi e fasciature ma nessuna rivelazione, nessun rito propiziatorio, nessun cazziatone e nemmeno indicazioni tattiche. Per non parlare della durata delle riprese, 30 secondi scarsi per squadra, una miseria. Certo Ilaria D’Amico speigava ieri che “Sky sarebbe entrata negli spogliatoi in punta di piedi” ma che senso ha pompare un servizio come un esclusiva, una rivoluzione culturale quando in realtà i contenuti del servizio stesso sono pressochè nulli? Sembra essere nel paese della cuccagna ma costretti ad una rigida dieta, chissà con il trascorrere delle settimane le cose cambieranno e forse ci penserà il sarcastico Alessandro Bonan (alla guida di “Tutti in campo”, il nuovo programma Sky che ci accompagnerà prima dell’inizio delle partite della domenica pomeriggio) a rendere più gradevoli queste blande incursioni negli spogliatoi.
1. A.C. Vatusso ha scritto:
1 settembre 2010 alle 15:42