Va cauto Enrico Mentana. Nonostante gli ottimi risultati raggiunti dal Tg La7 grazie al suo recente arrivo alla guida del telegiornale, preferisce evitare toni trionfalistici prematuri, sopratutto quando poi si parla di terzo polo, definizione tanto abusata negli ultimi anni. Sulle pagine dell’Avvenire dichiara:
«è sbagliato pensare che stia nascendo un terzo polo dell’informazione: siamo un’alternativa a Rai e a Mediaset ma è ridicolo che una persona fino a poco tempo fa ‘disoccupata’ possa rivoluzionare un sistema statico. È possibile invece rappresentare una valida alternativa».
«Il meglio deve ancora arrivare» annuncia, infatti, il neo direttore. E il meglio si potrà “toccare con mano” da settembre quando il telegiornale verrà spostato dalle 12.30 alle 13.30. La sfida è di quelle ardue: dal vecchio competitor Studio Aperto alla nuova competizione diretta con il Tg1 di Minzolini anche se l’ex conduttore di Matrix non vuole paragoni e lo considera solo uno stimolo per conquistare una platea piena e decisamente più numerosa.
Dal primo luglio l’edizione serale del TG ha ottenuto, in media, uno share del 4,15% e 630.000 telespettatori medi. Nello stesso periodo, ha fatto record d’ascolto sia in termini di contatti (840.000 il 6 luglio) sia di share (4,94% il 20 e il 21 luglio). Rispetto al 2009, nello stesso periodo di tempo, i tg serali della rete sono saliti del 2,58%.
Riuscirà Mentana nell’intento? Di certo, anche dalle sue stesse dichiarazioni, traspare la volontà di creare una buona alternativa di qualità che spinga anche i grandi avversari a fare di meglio ed a rimetterli in discussione. Se così fosse non possiamo che augurarci una sfida sempre più competitiva.
1. ale ha scritto:
14 agosto 2010 alle 13:53