La storia di Capogiro – programma sottotitolabile come “una serie di documentari targati Italia 1″ - è lunga quanto insolita. La prima apparizione si ha nel febbraio di quest’anno nella prima mattinata della rete giovane di Mediaset dove, insieme a Polpette e a Jekyll, componeva “il trittico della sperimentazione”. I tre programmi insieme ebbero vita breve, perché sia Polpette che Jekyll furono cancellati di lì a poco, mentre Capogiro riuscì a sopravvivere alla “mattanza mattutina” con risultati d’ascolto soddisfacenti.
Un riscontro giudicato talmente positivo da valere al programma una sorta di spin off pomeridiano per i più piccoli: Capogiro Junior in onda tutti i giorni, puntale alle 17.30 per un’ora. Cosa è cambiato dalla versione del mattino a quella del pomeriggio? Praticamente nulla, parliamo ugualmente di documentari triti e ritriti. Per capirlo non ci vuole un QI al di fuori della media, ma aver visto una qualsiasi puntata.
Prendiamo, a titolo d’esempio, quanto trasmesso ieri. La puntata ha inizio con un documentario intitolato “L’uomo con le ali“: dove uno stuntman, non si sa per quale motivo, si è svegliato con la voglia di lanciarsi con dei propulsori ai piedi giù da un elicottero. Il tutto sembra avere l’effetto di un Real Tv, ma senza le tette e il lesbo chic della Toniolo e della Fico. Si prosegue, poi, con un documentario sugli elefanti. “Stanno sempre insieme formando una banda invincibile” annuncia una voce femminile enfatica come quella di una Dj. Nulla di nuovo si apprende da questo filmato: ci viene detto che la loro gestazione dura 2 anni, che hanno un’ottima memoria, che hanno due zanne, due orecchie e, udite udite, una proboscide.
Il terzo documentario intitolato “I maestri del trasformismo” che a giudicare dalla qualità delle immagini ad occhio e croce avrà 50 anni, parla di bruchi che diventano farfalle, girini che diventano rane, ninfe delle libellule che si trasformano in libellule. Ai trasformisti segue “Knut, cucciolo senza famiglia“. Sì, lui, Knut l’orso che per quasi due anni ha avuto almeno due servizi al giorno su Studio Aperto. Nessuna novità rispetto a quello che era stato già riferito dal Tg di Italia 1: “il cibo di Knut è costituito da carne di tacchino, latte e olio di pesce” e attenzione che questa ricetta non possa esser proposta da Anna Moroni durante la prossima edizione della Prova del Cuoco. Per finire filmati su cani poliziotti (con tanto di ricostruzione stile Italia sul 2), rondoni e pipistrelli; cambiano i protagonisti ma la sensazione di già visto o di risaputo non ti abbandona.
Come si dice, però, c’è sempre di peggio e basta cambiare canale per capire che in fondo in fondo è sempre meglio un programma di divulgazione scientifica fritto e rifritto come Capogiro Junior, piuttosto che guardare Emanuele Filiberto di Savoia che cerca di sforzarsi a tutti i costi di fare il conduttore nel pomeriggio di Rai 2.
1. forcia ha scritto:
30 luglio 2010 alle 17:09