12
luglio

CURRENT: DA STASERA VA IN ONDA VIDEOCRACY, RACCONTO A SENSO UNICO SULL’ITALIA DELLA TV

Videocrazy, il documentario trasmesso questa sera da Current TV

Su Current va in onda l’Italia delle veline e dei tronisti, degli addominali tartarugati di Corona e delle festicciole al Billionaire. Il paese dei Balocchi che ammalia e contamina il Paese reale. A partire da stasera, 12 luglio, dalle 21.10 il canale 130 di Sky trasmetterà il documentario “Videocracy, basta apparire” del regista bergamasco-svedese Erik Gandini. Current propone così per la prima volta la discussa inchiesta che nessuna emittente aveva ancora mandato in onda (e ci sarà pure stato un motivo). La pellicola, presentata al festival di Venezia 2009, racconta del presunto partito catodico che suggestiona le menti e governa la Penisola, degradandola culturalmente. Tutti vogliono fare la tv: la colpa di questa tendenza perversa, manco a dirlo, sarebbe di Berlusconi e delle sue reti. Ci si aspettano grandi rivelazioni da questo documentario, ma il flop è dietro l’angolo.

L’inchiesta assembla immagini e suggestioni, portando avanti la tesi che quella orchestrata da Berlusconi sia una macchina di potere prima che di intrattenimento. Una ‘videocrazia’, appunto. In realtà, se le premesse possono incuriosire e sembrare valide, sono le argomentazioni che lasciano a desiderare. C’è Fabrizio Corona che fa la doccia col pacco in bella vista, raccontando come si fanno i soldi (e si finisce in tribunale). Poi Lele Mora si dichiara “mussoliniano” e ci fa ascoltare le suonerie del Ventennio sul suo cellulare. Seguono immagini di provini, con ragazze che sculettano e sognano la celebrità. Tutto qui: “Videocracy” scopre l’aqua calda, ci racconta che certa tv illude e ‘usa’ le persone, promettendo loro una popolarità effimera, e soldi facili.

Il promo del documentario di Erik Gandini, a suo tempo, non era andato in onda su Rai e Mediaset suscitando polemiche. Ora Current propone “Videocracy” per intero, nonostante le imprecisioni che esso contiene. Quella più clamorosa, ad esempio, riguarda l’attribuzione di un programma di spogliarelli alle tv di Berlusconi (quando a realizzarlo era invece la rete locale Tele Torino International, nel 1977). Current trasmetterà tutto da stasera, commettendo forse una stonatura, se consideriamo l’ampia serie di inchieste ben confezionate che solitamente l’emittente realizza.

La cultura televisiva italiana è stata sicuramente attraversata e influenzata da programmi trash, ma il fenomeno pare più complesso di come lo racconta, a senso unico, Gandini. Allo stesso modo, Berlusconi ha usato il mezzo televisivo con grande furbizia ma non è esatto raccontare che sia stato lui in persona a ideare certi suoi deprecabili meccanismi. Così “Videocracy” si sgonfia su se stesso, come il seno rifatto di una delle tante starlette che esso racconta. Il documentario andà in onda da stasera alle 21.10, su Current tv.



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7 Commenti dei lettori »

1. Adriano Marras ha scritto:

12 luglio 2010 alle 15:12

Ha una qualche inesattezza questo film però il messaggio di fondo esprime una verità. Quello che può creare la televisione, e come può manipolare la gente. E questo è veramente inquietante



2. Davide Maggio ha scritto:

12 luglio 2010 alle 15:28

@ Adriano: sicuramente. Ma altrettanto sicuramente non solo in Italia.



3. zia-assunta ha scritto:

12 luglio 2010 alle 15:40

Una precisazione non si chiedeva a Rai e Mediaset di trasmetterlo ma di trasmettere gli spot regolarmente pagati, è stata una censura preventiva, altro che ventennio sotto Berlusconi c’è molta meno democrazia.



4. warhol_84 ha scritto:

12 luglio 2010 alle 21:31

Ci sarà pure un motivo sì…il motivo è che le televisioni Italiane sono gestite dalla stessa persona. Il che è anche concepibile, il preso di mira non si mette certo a trasmettere un documentario del genere…il problema è proprio nel sistema televisivo italiano. Infatti va su sky…



5. Davide Maggio ha scritto:

12 luglio 2010 alle 21:36

@ warhol_84: perche’, qualunque prodotto televisivo proposto ad un broadcaster deve essere necessariamente trasmesso? O ci sara’ anche la possibilita’ di valutarlo? Oppure solo per il fatto di andare contro il presidente del consiglio deve essere mandato in onda ed essere ritenuto valido…



6. SaraLurker ha scritto:

13 luglio 2010 alle 02:10

Era ora che qualcuno lo mandasse in onda.
Niente di nuovo sotto il sole, certo.

Ma è interessante il fatto che come prodotto estero presentato a Venezia abbia avuto distribuzione estera, dove la censura italiana non poteva arrivare.

E’ un documentario, un punto di vista che misura 30 anni di cambiamento mentale e politico in italia.
Berlusconi non è l’oggetto del Film, ma piuttosto l’Italia Berlusconiana che ha plasmato un popolo che non è più fatto di cittadini ma di telespettatori.



7. warhol_84 ha scritto:

13 luglio 2010 alle 12:54

Davide, assolutamente….dove ho scritto il contrario? Perchè prenderla sempre sul personale e così di petto?
Mi pare fuori dal mondo che se parlano male di me io metta quell’articolo sul mio sito…per farti un esempio, così le televisioni del presidente del consiglio: Rai e Mediaset…poi c’è a chi questo binomio fa piacere chi lo trova scandaloso, ma questo esula dal contesto del documentario.



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