E meno male che erano tanto amici… Che in Rai spesso se la cantino e se la suonino da soli è cosa nota, ma quando si arriva addirittura alle serenate rimaniamo tutti spiazzati. Viene quasi da commuoversi. E’ successo così che l’ormai ex direttore di Raitre Antonio Di Bella si è improvvisato chansonnier e, imbracciata una chitarra, ha dedicato uno stornello all’amico Paolo Ruffini, da poco reintegrato alla guida della terza rete a seguito di una sentenza della magistratura (maggiori dettagli sul caso Ruffini qui). La serenata col dente avvelenato è avvenuta in diretta su Radio2, ai microfoni del programma ‘Un giorno da pecora’ condotto da Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro.
Le parole di ‘Caro direttore reintegrato’, questo il titolo della canzoncina intonata da Di Bella, contengono una certa ironia, beffarda al punto giusto, che i più maliziosi hanno interpretato come una frecciatina all’indirizzo di Ruffini. Non a caso lo stesso Di Bella ha spiegato sibillino: “ho immaginato un dialogo tra me e Ruffini, tra il direttore reinsediato e quello trombato“. Poi si è schiarito la voce, ha strimpellato due accordi, e via con la ‘serenata’. Eccone il testo:
“Ciao caro direttore reintegrato/ non son triste io, che son trombato/ per quello che sarà./ Ciao caro direttore reinsediato/ tu sei allegro ma un po’ preoccupato/ per quello che accadrà./ Ti lascio questo ufficio bellissimo/ rimpiango tutti i colleghi qua./ Prendo il tuo ufficio bruttissimo/ la tua tranquillità./ Da te certo l’atmosfera è più eccitante/ In coda c’é già un sacco di gente,/ quanta elettricità./ Quaggiù ormai il mio telefono sai tace/ Sono solo ma l’animo è più in pace/ Quanta serenità. / Quanta serenità”.
Durante la trasmissione di Radio2, motivando il suo nuovo incarico ‘alla diretta dipendenza del Direttore Generale’ Di Bella ha dichiarato “è una bellissima formula per dire ‘parcheggiato con un lungo disco orario’. Sono parcheggiato nell’ufficio che era di Ruffini”. Alla domanda di Sabelli Fioretti se avessero fatto bene ad eseguire il reintegro, ha borbottato qualcosa, rifacendosi alla sentenza, e ha poi aggiunginto “chiedete al magistrato“. Ma il pezzo forte dell’intera trasmissione è stato proprio lo stornello che Antonio Di Bella ha dedicato all’amicone Paolo Ruffini. E’ proprio vero, a volte le cose è meglio cantarsele in faccia. Tra una stonata, un sorriso e l’ironia, certe serenate valgono più di mille comunicati stampa.
1. Franco2 ha scritto:
23 giugno 2010 alle 07:28