3
giugno

RAI, CALDEROLI VUOLE UNA DIETA ANTI-CRISI:”STOP AGLI STIPENDI D’ORO O SI RIDISCUTA IL CANONE”

Dopo il lanciafiamme, quello per bruciare 375mila leggi inutili, vai con la cesoia. Roberto Calderoli ha già impugnato il forbicione ed è pronto a dirigersi in Viale Mazzini. Stavolta il ministro per la Semplificazione vuole tagliare sprechi e contratti milionari nella tv pubblica, ritenuta dispensatrice di stipendi d’oro e prebende anche a chi non si ammazza di lavoro. In un periodo in cui la crisi economica ha costretto i governi europei a varare politiche che prevedono sacrifici e vigorose tirate di cinghia, l’esponente della Lega ha espresso l’intenzione di voler adeguare anche la Rai ad un regime di austerity.

A pochi giorni dall’approvazione della manovra anti-crisi del Governo, Calderoli ha invocato una presa di responsabilità da parte di tutti i settori pubblici, tv compresa. “A fronte di questi sacrifici, dobbiamo chiederne anche al concessionario del servizio radiotelevisivo pubblico, ossia alla Rai. Non esistono al mondo liquidazioni come quella di Santoro o stipendi da favola pagati per stare in panchina e non lavorare” ha affermato. Nel caso questo non avvenga, ha intimato il ministro, “si ridiscuta il pagamento del canone”. Considerazioni ragionevoli e condivisibili, soprattutto nella critica agli sprechi. Dai banchi dell’opposizione qualcuno le ha subito definite di “facile demagogia”. In effetti un taglio drastico, per quanto auspicabile, pare sin da subito un’illusione in quanto anche la Rai deve adeguarsi a logiche concorrenziali e di mercato che ormai hanno viziato l’intero sistema televisivo e dalle quali è rischioso sganciarsi.

Da parte sua, il Presidente della Rai Paolo Garimberti dà un colpo al cerchio e uno alla botte. Da un lato tiene a precisare che il canone italiano è il più basso d’Europa, denunciando però un’evasione del 30% dal suo pagamento, dall’altro assicura che la Rai è già pronta ad approvare un piano industriale che prevede una riduzione delle spese. Anche Sergio Zavoli, presidente della commissione di Vigilanza, è intevenuto sulla questione riconoscendo a Calderoli di aver messo il dito su un nervo scoperto e rivelando poi che “un ridimensionamento di taluni stipendi anche in Rai è un problema che la Vigilanza ha all’ordine del giorno”.

Tra i conduttori Rai, i primi che Calderoli vorrebbe mettere a dieta, l’unico a parlare è Carlo Conti. A difesa della categoria il presentatore sostiene che una riduzione delle buste paga in realtà sarebbe già avvenuta. “Da circa tre anni gli stipendi sono bloccati, e non ci sono stati aumenti. Quando vai a rinnovare i contratti, c’è già un blocco del 20%” ha dichiarato. Sarà, ma intanto Calderoli affila il forbicione e avverte di voler sfrondare stipendi e sprechi in Rai con la veemenza di un boscaiolo bergamasco. Vedremo se alle dichiarazioni seguiranno i fatti, se l’annunciata dieta metterà davvero a stecchetto i paperoni della tv pubblica.

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9 Commenti dei lettori »

1. beier ha scritto:

3 giugno 2010 alle 16:41

questo è il modo per far scappare tutte le star rai a mediaset dove gli artisti hanno dei compensi maggiori rispetto a quelli delle reti pubbliche…. non devono scandalizzare le cifre, se un conduttore viene strapagato è perchè le sue trasmissioni sono di successo e quindi fanno incassare milioni di euro con la pubblicità e le telepromozioni…perchè non vengono resi pubblici i costi degli spazi pubblicitari delle trasmissioni della Ventura,della Clerici o degli altri artisti…sono strapagati è vero ma con loro mamma rai ci guadagna alla grande…e poi la metà di questi compensi ritorna allo stato visto che il fisco li tassa del 50%



2. alfio ha scritto:

3 giugno 2010 alle 16:56

il discorso che fa Beier non fa una piega…sn d’accordo! cmq tranquilli tanto non se ne farà niente…..si tratta solo di demagogia la richiesta del leghista!!!!!! nel caso in cui questo verrà fatto si tratterà solo di ridimensionare gli stipendi di: santoro, travaglio, dandini, floris (Ovvio) ahahaha berlusconi non dorme la notte pensando a loro :D



3. lele ha scritto:

3 giugno 2010 alle 19:04

ma ke le logiche di mercato vadano a farsi benedire!
la rai è o non è una azienda pubblica? non dovrebbe fare servizio pubblico?
qui ci vuole un bel taglio di stipendi e di poltrone
adesso spiegatemi l’utiltà di rai notte o rai premium (la struttura\contentino per ruffini), lo stipendio di vespa, la buona uscita di santoro. Poi ci sono una marea di testate gioralistiche (tg1, tg2, tg3, rai news e altre che ora non ricordo) solo per accontentare i partiti!!



4. lele ha scritto:

3 giugno 2010 alle 19:11

prima dei tagli credo che la rai abbia bisogno di essere resa indipendente dal mondo politico e quindi via i partiti dalla tv di tutti



5. Elena ha scritto:

3 giugno 2010 alle 19:32

Ooooh era ora! Sù sù tagliare. Ma sicuramente faranno sempre gli “gnorri” e non verrà diminutio nessun stipendio. L’avevano già detto mesi e mesi fa quando la rai aveva il bilancio in rosso, ma non è successo nulla.
Gente come Vespa che piglia 12.000 euro a puntata di Porta a Porta.
La Ventura si è presa in un anno 1.400.000 euro per Quelli che il calcio e Isola. La Clerici (solo per Sanremo) ha coccato 1.000.000 euro tondi tondi.



6. Elena ha scritto:

3 giugno 2010 alle 19:33

Le cifre parlano da sole…



7. sirgeorgebest83 ha scritto:

3 giugno 2010 alle 19:40

io sono ancora più duro di calderoli, e propongo di prendere masi e mazza, confiscare i beni loro, e dei loro parenti, gettarli in un dirupo e lasciare che i lupi se li mangino, per poi condannarli alla damnatio memoriae



8. lauretta ha scritto:

3 giugno 2010 alle 22:01

Ma chi ci crede? Parole, parole parole!!



9. Franco2 ha scritto:

4 giugno 2010 alle 11:54

Ha ragione Lauretta: ennesima sparata a cui non seguirà nessun fatto, purtroppo.



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