Nell’ordinaria girandola di soliti noti che da anni campeggia su rotocalchi vari propinandoci news, anticipazioni su progetti o flirts, il più delle volte programmati a tavolino, ogni tanto è bello e rilassante imbattersi in qualche volto noto che, sebbene da anni svolga onoratamente la professione di conduttore televisivo, non è per niente facile trovare sulle copertine.
Stiamo parlando di Licia Colò, presentatrice televisiva che, da oltre un ventennio, accompagna i telespettatori più attenti alle tematiche della natura in itinerari immaginari che non hanno, nella maggior parte dei casi , nulla da invidiare ai tanto celebrati documentari della National Geografic.
La conduttrice veronese, classe 1962, in occasione dell’uscita del suo nuovo libro, ha recentemente rilasciato un’ intervista a TgCom in cui parla a tutto tondo della sua carriera e dei suoi desideri professionali futuri, riservandoci delle piacevoli soprese e fornendoci degli inaspettati spunti di riflessione. Col suo consueto stile garbato, che ne contraddistingue, da oltre un quarto di secolo, il percorso televisivo fin dai tempi del tanto rimpianto Bim Bum Bam (con un Bonolis ad inizio carriera) Licia parla dei suoi esordi e della sua trasmissione più nota, “Alle falde del Kilimangiaro”, che da undici stagioni riempie i pomeriggi domenicali di Raitre e che, a sua detta, dopo oltre un decennio, ultimamente gli andrebbe un po’ stretta: “E’ sicuramente un programma che amo, ma le riserve non mi appassionano. Mi piacerebbe muovermi libera per tutto il pianeta visto che dopo tanti anni non mi dispiacerebbe un po’ d’innovazione”. E subito il suo pensiero va a quell’ “Arca di Noè” che negli anni Novanta le consentiva, su Canale 5, di girare il mondo con viaggi ed esplorazioni a stretto contatto con la natura e suoi abitanti: “E’ la trasmissione a cui sono più legata, la prima che mi ha permesso di dedicarmi all’interazione uomo-animale. L’ho fortemente voluto”. Da qui al desiderio di un ritorno ad un programma fatto “in esterna” il passo sembrerebbe breve… E invece è proprio sul finire dell’intervista che Licia, parlando dei suoi sogni e progetti futuri, rivela un suo desiderio televisivo che ci sorprende: “Mi piacerebbe fare un programma che ha poco o niente a che vedere con il mio campo, però divertente, allegro… Una cosa temporanea, diversa e completamente folle per divertirmi per un po’ di mesi”.
Letta così potrebbe assomigliare alla dichiarazione di una delle tante starlette con improvvisate velleità artistiche dopo l’exploit al reality di turno, ma uscita dalla bocca di una delle professioniste della tv italiana che da quasi trent’anni lavora con rigore e serietà, questa “boutade” non può non essere spunto per chi ama ancora la televisione garbata, per una riflessione ed una proposta. Perchè, in un’epoca dove l’improvvisazione la fa da sovrana, non accondiscendere a questa “follia” di sperimentare un personaggio preparato e serio alla conduzione di un format diverso, brillante, per provare a dare nuova linfa e maggiore credibilità ad un palinsensto generalista, regno ormai dell’approssimazione e della prevedibilità?
Piccoli spiragli di luce sembrano esserci già recentementi arrivati grazie al buon Frizzi, che, dopo anni di onorato servizio sulla prima rete, sembrava ormai destinato a svernare nelle mattine di Raitre che grazie al format giusto e’ tornato a mietere successi nella prestigiosa fascia dell’access di Raiuno. Tutto deve cambiare perchè nulla cambi dicevano una volta, e sembra proprio questo il motto del neo-direttore Mazza: affidare format nuovi e all’apparenza rischiosi, a personaggi rodati ed esperti che da anni fidelizzano il pubblico italiano. E allora a lui va la nostra proposta. Perchè non sdoganare la Colò dalla terza alla prima rete di viale Mazzini, affidandole, per la prossima stagione, un format, magari di successo, ma ultimamente un po’ appannato come “Affari Tuoi”? Siamo certi che questo “folle gioco” di ricambio di volti varrebbe di gran lunga la candela, o quanto meno, male che andasse, non potrebbe far peggio di quello che è stato fatto finora. A buon intenditor…
1. lauretta ha scritto:
2 maggio 2010 alle 18:15