27
marzo

MI PIACE SE TI MUOVI: MILLY CARLUCCI BALLA CON I “NIP”

Milly CarlucciAveva dato la notizia ai microfoni di DM e i lavori a quanto pare procedono a gonfie vele. Parliamo del nuovo format che il Direttore di RaiUno Mauro Mazza ha chiesto di realizzare – dopo il successo di Ballando con le stelle – a Milly Carlucci e che potrebbe arrivare sui nostri schermi dal prossimo settembre dopo Miss Italia 2010 (se non prima con una puntata pilota estiva).

A rivelare alcuni dettagli è il settimanale Oggi. Mi piace se ti muovi, questo il nome del programma, sarà una sorta di spin-off di Ballando con le stelle e vedrà in gara, al posto dei personaggi famosi, persone comuni, estranee al mondo dello spettacolo, chiamate a cimentarsi sulla pista da ballo con gli ormai famosi ballerini professionisti di Ballando, nelle vesti di “vip” della trasmissione.

Sarebbe quindi questa la “trasmissione emozionante” (Mazza dixit) che dovrebbe far riposare l’apprezzato talent di RaiUno. Le intenzioni del Direttore di RaiUno sono piuttosto chiare: se Mi piace se ti muovi venisse premiato dagli ascolti, Ballando potrebbe slittare al prossimo autunno 2011 in abbinamento con la Lotteria Italia. Nella peggiore delle ipotesi potrebbe invece tornare nella solita collocazione del sabato a cavallo tra l’inverno e la primavera.

La domanda a questo punto sorge spontanea: proponendo un format pressocchè identico a Ballando, non si rischierebbe ugualmente la paventata usura nonostante le intenzioni di far riposare il programma “originale”? E pensare che diversi rumors parlavano dell’arrivo di Last Choir Standing della BBC, una sorta di Glee in salsa talent che vede in grara diversi cori su versioni appositamente riarrangiate delle più note canzoni internazionali.



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5 Commenti dei lettori »

1. Daniele Pasquini ha scritto:

27 marzo 2010 alle 16:13

Mi autocommento:
Se tutto ciò venisse confermato, profondo dispiacere per Last Choir Standing che è un format che merita veramente. Anche se in certi casi preferisco la versione finlandese Kuorosota (qui Bad Romance di Lady Gaga – che premetto di non sopportare ma è una versione talmente bella che non può passare inosservata – http://www.youtube.com/watch?v=0JjMBsh8x_g ).
Da un certo punto di vista mi verrebbe da dire “Menomale che non arriva”: non oso immaginare cosa avrebbero combinato pur di italianizzarlo – considerando che Last Choir Standing punta già di per sè ad un repertorio musicale “classico”.
L’ideale sarebbe un mix tra Kuorosota (che “a tratti” scade nel trash più totale) e LCS: repertorio classico-leggero e repertorio più giovanile pop-rock.

Nota a margine: volevo far notare la regia sia di Kuorosota che di LSC (veloce e mai banale – per LCS date un’occhiata su Youtube) e, soprattutto, le scenografie semplicemente… stupende.



2. GIEMMEGI ha scritto:

27 marzo 2010 alle 18:53

Il programma “Last Choir Standing” mi ricorda il film “Sister act 2”, che ho molto apprezzato.
Questo tipo di programma è molto anglo-americano [ove esiste una cultura tra le scuole (cattoliche?) di favorire la nascita di cori, ed in seguito fare delle competizioni] lo trovo difficoltoso italianizzarlo, anche perché, a quanto ne sò, non esiste una cultura corale nelle scuole cattoliche italiane, forse è più presente a livello parrocchiale.
Comunque sia, un programma di questo tipo non troverebbe un pubblico televisivo pronto ad accoglierlo,proprio per la mancanza nel suo DNA di questa forma di spettacolo.
Mi spiego meglio:
I Cori o le Corali, (come vogliamo definirli) sono più appannaggio di uno spettatore che frequenta il mondo ecclesiastico (anche con eccezioni) che definirei di nicchia, qui da noi, mentre nella cultura anglo-americana, i cori gospel spopolano ed hanno un forte seguito.
Ricordo che, quando c’è stata una tournèe di un coro gospel, nella mia città è stato un gran successo, ma poi non se ne è più parlato, anche se c’è un coro che cerca di sopravvivere.
Secondo il mio modesto parere, in Italia manca la cultura a questo tipo di arte.
Mi sovviene adesso …. I cori alpini, apprezzati molto nelle città dell’arco alpino, anche se molto sfruttati a livello folcloristico, … mi chiedo … e se qualcuno decidesse di farne un programma?…. quanti sarebbero disposti a seguirlo?
Mi ripeto, sarebbe un programma di nicchia, solo per addetti ai lavori.
Un po’ come la lirica, che ci vado pazzo, e la trasmettono dopo la mezzanotte!!!!

Premesso questo, concordo sul fatto che avremo un “Ballando NIP” che lungi dal farci “disintossicare” dall’originale.
Troppo ravvicinati.



3. Daniele Pasquini ha scritto:

27 marzo 2010 alle 19:28

Discorso condivisibile ma ignori tutti i conservatori e le scuole di canto presenti in Italia. E’ vero che nel belpaese non c’è la “cultura” del gruppo corale, in quanto le scuole (a differenza di quelle angloamericane) non offrono la possibilità agli studenti di partecipare a questo tipo di attività extrascolastiche, ma è altrettanto vero che parliamo solo di un talent per la televisione italiana (che nascerebbe dalle ceneri di due musical “sempreverdi” – nonostante la millesima replica su Raiuno – quali Sister Act e Sister Act 2). La forza dell’eventuale programma, nel caso in cui arrivasse in Italia, sarebbe proprio nella mancanza di quest’arte (che, a mio parere, affascina a prescindere dalla presenza o meno di una “cultura di base scolastica”) e quindi nella novità delle canzoni riarrangiate per il coro.
Io non lo sottovaluterei affatto (come non sottovaluterei tutto “l’indotto”, ad esempio la vendita delle canzoni – come avviene per Glee), ma ho la sensazione che in Italia verrebbe fuori la solita italianata di cui non abbiamo proprio bisogno.



4. simonevarese ha scritto:

27 marzo 2010 alle 20:34

“Mi piace se ti muovi”: mamma che brutto titolo, quasi peggio di “Un coccodrillo per amico”…



5. Jimlafleur ha scritto:

27 settembre 2010 alle 02:12

Giusto per informare, so da fonti certe che proprio in questi giorni faranno le audizioni per la versione italiana di last choir standing!!



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