Periodo positivo, televisivamente parlando, per Gianni Morandi, premiato ai Premi tv 2010 per il suo “Grazie a tutti”. E proprio ieri sul palco dell’Ariston, durante le prove della cerimonia per la premiazione, il cantante ha rivelato il progetto “biblico” al quale sta lavorando in collaborazione con il direttore di Raiuno, Mauro Mazza: riportare in vita Canzonissima, in ibernazione dal 1975. Un’idea certamente impegnativa che, forse, già dal prossimo anno potrebbe concretizzarsi.
”Io ci credo e ci spero perche’ Canzonissima e’ un grande marchio storico e importante. Al suo interno ci potrebbe essere tutto quello che serve per la musica ma anche per il rilancio della Lotteria Italia. Come riferimenti prenderemmo gli anni che vanno dal ‘64 al ‘72, anche se Walter Chiari e Paolo Panelli non potranno esserci e Mina e’ gia’ impegnata. [...]Un programma che parte da settembre fino a gennaio, potrebbe essere molto impegnativo, ma anche molto,molte interessante ed e’ per questo che ci stiamo provando seriamente”. (Adnkronos)
Una sorta di scambio di favori simbolico tra il cantante, che il programma ha eletto vincitore per tre volte nel 1965, ‘68 e ‘69, e Canzonissima stessa, che ora dovrà proprio a lui, anche se forse solo come direttore artistico, il merito di rivedere la luce dopo 35 anni. Nel progetto di Morandi, due sono i punti organizzativi cui l’artista presterà maggior attenzione: il cast dei cantanti, composto da almeno una trentina di talentuosi, da scegliere all’interno di una lista già pronta di 230 nomi, e la giuria votante. Mentre, una volta, il vincitore veniva eletto dal pubblico che inviava la propria preferenza attraverso apposite cartoline-voto vendute insieme al biglietto della Lotteria, Morandi potrebbe contare anche sulla nuova tecnologia del televoto che però non sembra ispirargli molta fiducia: ”[...] sarà usato ma non sarà il giudizio predominante. Mi piacerebbe infatti avere una giuria demoscopica ma affiancata da una giuria tecnica”. Tutto questo per assicurarsi che vinca la canzone e non il personaggio.
Non ci resta che aspettare per vedere il vecchio microfono che esce dal palco e tutta l’eleganza delle Canzonissima di Falqui rivisitata in chiave moderna da Paolo Beldì. L’augurio, dunque, è uno solo quello di non cadere nel nostalgico; un rischio che sempre si corre quando ad essere riproposto è un format sì di successo ma appartenente al passato.
1. alfio88 ha scritto:
19 marzo 2010 alle 17:01